RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA CON LE CASE PREFABBRICATE
NON TUTTI SANNO CHE DA UN PO’ DI MESI E’ POSSIBILE DEMOLIRE E RICOSTRUIRE (ANCHE IN LEGNO) UN EDIFICIO ESISTENTE AVVALENDOSI DEGLI INCENTIVI IN MATERIA DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA, SENZA VINCOLO DELLA SAGOMA.
Salve Architetto Crivellaro, sono proprietario da un po’ di tempo di una vecchia casa in mattoni di cemento costruita da mio padre negli anni ’60, recentemente liberata dall’inquilino che vi alloggiava.
Il mio geometra sostiene che possiamo abbatterla e ricostruirla, potendo io richiedere gli incentivi, ma con l’obbligo di ricostruire la casa uguale ad adesso, solo spostandola (attualmente è a confine) e senza ampliare, per non perdere i suddetti incentivi.
Ho fatto una veloce ricerca su internet e sembrerebbe che io possa anche cambiare la sagoma ed ampliare il volume, ma non essendo io tecnico ho paura di non avere capito bene. Secondo me anche il mio geometra che è esperto in catasto non conosce molto il settore.
Può farmi chiarezza sull’argomento, dato che mi piacerebbe ricostruire una casa prefabbricata in legno? Grazie e complimenti, anche per il libro davvero ben scritto.
Grazie per i complimenti. Mi permetto di proporre una tiratina d’orecchi al tecnico del lettore, dato che i recenti (neanche troppo) aggiornamenti in materia di riqualificazione energetica degli edifici definiscono chiaramente gli ambiti di applicazione dei bonus fiscali, senza altre possibili interpretazioni di sorta.
Le detrazioni IRPEF al 65% sono state infatti prorogate a tutto il 2015, al fine di riqualificare energeticamente il patrimonio immobiliare esistente abbassando di almeno il 20% il fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale rispetto ai valori riportati nella tabella del decreto 26 gennaio 2010, per un valore massimo della detrazione pari a 100.000 euro.
Ma soprattutto, grazie al Decreto del Fare – “Legge 9 agosto 2013” in vigore dal 21 agosto 2013, risultano inclusi tra gli interventi di riqualificazione energetica anche tutti i casi di “demolizione e ricostruzione” in cui viene mantenuta la medesima volumetria ma non necessariamente la medesima sagoma dell’edificio preesistente.
Si tratta evidentemente di una precisazione di notevole interesse, in quanto viene meno il vincolo della sagoma, che imponeva di rispettare l’ingombro del fabbricato esistente, con notevoli limitazioni alla progettazione. Di fatto deve essere rispettata semplicemente la volumetria esistente.
Tale chiarimento è stato formalmente ribadito dall’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, con la nuova faq 68-bis.
Se l’intervento complessivo prevede anche un ampliamento, la detrazione fiscale dell’Ecobonus può essere concessa unicamente per le spese riferibili alla parte esistente, in quanto l’ampliamento viene considerato “nuova costruzione”.
Per ottenere le detrazioni fiscali suddette si deve trasmettere all’Enea alcuni documenti, entro 90 giorni dalla fine dei lavori (coincidente con il giorno del collaudo), come la copia dell’attestato di certificazione energetica ed una scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
Tutti i pagamenti sostenuti vanno pagati mediante bonifico bancario o postale, indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ovvero la ditta o il professionista che ha effettuato i lavori).
Per concludere, gli interventi di demolizione e ricostruzione si rivelano un interessante campo di applicazione per i sistemi costruttivi termicamente isolati come le case prefabbricate in legno, che consentono di riqualificare energeticamente anche gli involucri edilizi esistenti più disperdenti.
La possibiiltà di non rispettare la sagoma è una novità gradita. Ma nei centri storici minori del comune di Verona è possibile usufruirne? Per esempio, una vecchia casa affiancata angolare può essere demolita e ricostruita? E se poi ci fossero altri vincoli (paesaggistico etc)?
Le situazioni vanno verificate caso per caso, in particolare in presenza di vincoli evidenti come il rispetto delle distanze. Se di suo interesse può contattarmi direttamente alla mail arch.paolocrivellaro@gmail.com