CALDO, PARETI IN LEGNO INTELAIATE O MASSICCE
MOLTI ARTICOLI DELLA GUIDA ALLE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO TRATTANO IL TEMA DELLA SCELTA DELLA PARETE MIGLIORE, ARGOMENTO CHE EVIDENTEMENTE APPASSIONA MOLTI LETTORI DEL BLOG.
Salve, sono uno studente universitario di architettura di Reggio Calabria.
Siccome come tesi di laurea avrei intenzioni di cimentarmi in una progettazione di una casa in legno ed il sito in cui il progetto è pensato è proprio Reggio Calabria, c’è il problema del caldo e quindi di come andare a raffrescare il mio edificio a discapito del riscaldamento!
Dato che il progetto è una casa prefabbricata, quale miglior metodo da utilizzare?
Se un metodo Balloon-Frame oppure una struttura X-lam con pannellatura senza ponti termici?
Probabilmente è un concetto che ho già espresso in qualche vecchio post, ma, ad oggi (vivendo in un’abitazione in muratura tradizionale ….. ebbene si), non saprei se realizzare la mia futura casa in legno in xlam o a telaio, per una ragione molto semplice.
Non esiste una parete “migliore”. La struttura portante costituisce solo una parte della partizione perimetrale (per quanto importante) e, difatti, non vi sono particolari differenze di comportamento statico/antisismico tra i due sistemi costruttivi.
Anche le prestazioni termiche (tanto invernali, quanto estive) dipendono soprattutto da spessore, materiale e densità degli isolamenti impiegati.
E’ pertanto possibile concepire una parete a telaio in grado di garantire un elevato sfasamento termico dell’onda di calore estiva, così come una parete in xlam isolata efficacemente per climi estremamente rigidi.
La principale differenza, semmai, è da individuarsi nella diversa modalità di costruzione dell’edificio, in quanto i sistemi a telaio sono (quasi) sempre prefabbricati in stabilimento, mentre i pannelli massicci in xlam vengono assemblati direttamente sul cantiere.
Sono presenti evidentemente vantaggi e svantaggi in entrambe le soluzioni, dato che una casa prefabbricata si monta velocemente, ma limita fortemente le possibilità di intervenire con modifiche in cantiere, mentre una costruzione in xlam prevede tempi un po’ più lunghi ed è maggiormente influenzata (in senso negativo) dalle condizioni atmosferiche stagionali, ma consente un’elevata flessibilità in cantiere trattandosi fondamentalmente di una realizzazione in opera, al pari dei sistemi costruttivi tradizionali (il che non è assolutamente uno svantaggio, se sono necessarie modifiche durante i lavori).
Dovendo costruire a Reggio Calabria si devono valutare anche altri aspetti, quale la presenza di costruttori locali sul territorio o la disponibilità delle principali ditte costruttrici di case in legno (nordeuropee o comunque concentrate nelle regioni del nord Italia) ad operare ad una notevole distanza dalle loro sedi produttive.
Ad oggi, non tutte le aziende sono interessate a costruire nel sud Italia, in quanto il costruttore è tenuto a rispondere di eventuali difetti del fabbricato per periodi lunghi (anche 30 anni nel caso delle case in legno) e, pertanto, gli eventuali interventi di manutenzione possono comportare delle elevate incidenze economiche proprio a causa della distanza.
Trattandosi di una “semplice” tesi di laurea che non richiede di confrontarsi con il mercato, il piccolo vantaggio termico dato dalla maggiore massa di una parete massiccia, dovrebbe comunque spingere verso una parete in xlam.