(ANCORA) CASE PREFABBRICATE E TERRENI AGRICOLI
RICEVO E PUBBLICO ALTRE DUE RICHIESTE DI PERSONE CHE MI CONTATTANO PER CAPIRE SE SIA POSSIBILE COSTRUIRE UNA CASA IN LEGNO IN ZONA AGRICOLA O INEDIFICABILE.
Salve. Sono venuto a conoscenza del vostro sito e vorrei togliermi un dubbio.
Ho intenzione di costruire una casetta di legno sul mio terreno affidandomi a qualche ditta.
Il terreno in questione è di circa 1000 mq ed il mio interesse è costruire un fabbricato di circa 50 mq. Ovviamente dovrà essere abitabile, quindi su questo terreno dovranno esserci tutte le utenze necessarie.
Le leggi sono poco chiare, o meglio, ognuno le interpreta in diversi modi. Il mio intento era per evitare problemi di non metterle fisse, ma fare una base in metallo rialzata con delle ruote finte, il tutto fissato su cemento. Ovviamente la casetta non sarà mai semovibile.
Si può fare oppure è illegale?
Buongiorno, sono titolare al 50% (il 25 25 appartiene ai miei genitori) di un terreno agricolo con un sovrastante fabbricato agricolo C2 nel comune di Borgo Tossignano (BO) di circa 120 mq accatastato regolarmente al NCT.
Con mio marito volevamo verificare se si poteva trasformare o abbattere e ricostruire un casetta prefabbricata. In comune mi è stato detto che il nostro terreno non rientra nel piano regolatore e per questo non si può fare nulla.
Mentre guardavamo varie aziende che costruiscono case prefabbricate mi sono imbattuta nel suo sito. Non conoscendo nessuno che potrebbe darmi informazioni, chiedevo se, senza impegno, poteva darmi qualche dritta per come muovermi. Grazie infinite.
Il contenuto delle richieste dei lettori è certamente diverso, ma in sostanza l’interesse verso le case prefabbricate in legno di chi mi scrive sembra limitato alla presunta possibilità di costruire con una tecnologia in grado di superare vincoli e regolamenti urbanistici, il che è legittimo (se fosse davvero possibile).
Posso solo ribadire che i vantaggi delle costruzioni in legno rispetto ai sistemi tradizionali in muratura vanno individuati nel notevole isolamento termo-acustico, nei tempi di costruzione certi, nelle qualità strutturali ed antisismiche… Dal 2008 scrivo articoli divulgativi (magari non sempre condivisibili – è ovviamente un personale punto di vista) e ho sempre negato che sia possibile ricorrere al prefabbricato per aggirare i limiti edificatori vigenti. Alcune aziende affermano il contrario? Sicuramente il loro unico interesse è vendere una costruzione, senza l’accollo della responsabilità, che resta fondamentalmente a carico del cliente.
Il settore delle case mobili o su ruote è indirizzato alla ricettività turistica (come i campeggi) e nulla dovrebbe avere a che fare con le abitazioni a carattere permanente. Anche in questo caso le aziende che “sconfinano” non fanno certamente un buon servizio (lungi da me il fare nomi, dato che qualcuno mi ha anche minacciato esplicitamente).
Venendo alle domande, nel primo caso effettivamente ritengo si possa rischiare una denuncia per abuso edilizio (non mi sentirei troppo sicuro nemmeno se le ruote potessero funzionare).
Nel secondo caso non mi sento di escludere una fedele ricostruzione, tuttavia mi pare di capire che l’edificio esistente non sia regolarmente autorizzato ed accatastato. Se, al contrario, tale fabbricato fosse effettivamente legittimato, l’intervento dovrebbe essere ammissibile, con il mantenimento dell’uso originario (probabilmente legato alla conduzione del fondo agricolo).
E’ invece da escludere un cambio d’uso da annesso a civile abitazione.