RINUNCIARE ALLA VENTILAZIONE MECCANICA
GLI IMPIANTI DI VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA A RECUPERO DI CALORE VENGONO INSTALLATI NELLA MAGGIOR PARTE DEI MODERNI EDIFICI IN LEGNO A BASSO CONSUMO ENERGETICO.
Buongiorno Architetto, sto tentando di farmi un’idea quanto più chiara possibile sulle varie tipologie di case prefabbricate in legno, le loro varianti e configurazioni, per arrivare (spero presto) a costruirne una per noi.
A distanza di tempo, visite a fiere del settore, siti internet di costruttori, letture qua e là sui forum dedicati e del suo libro, sono arrivato ad una conclusione: tanta tanta confusione!!!
Lasciando perdere intanto la scelta della tipologia di parete (telaio o massiccia), che ancora resta un punto cruciale, una domanda che ancora non trova risposta è: VMC si o VMC no???
E’ da preferire una parete ermetica con installazione della VMC o una parete traspirante senza VMC? Oppure lei consiglia di installare la VMC a prescindere dalla scelta delle pareti? Se installo un impianto di questo tipo, che attenzioni devo avere nella quotidianità domestica (apertura/chiusura di porte e finestre)? Grazie, e complimenti per il suo blog.
Il connubio case prefabbricate in legno – ventilazione meccanica appare sempre più consolidato negli ultimi anni, anche sulla spinta degli aggiornamenti normativi che impongono prestazioni energetiche sempre più spinte alle nuove costruzioni.
La ventilazione meccanica non è un impianto finalizzato alla produzione di calore o un surrogato della climatizzazione, ma deve essere integrata ad una caldaia o (preferibilmente) ad una pompa di calore. Le moderne VMC possono agire parzialmente sul tasso di umidità dell’aria e sulla temperatura, ma non sono in grado da sole di provvedere ad una sufficiente termoregolazione del volume d’aria, nonostante alcune aziende di case in legno spingano i propri clienti in questa direzione (almeno nelle fasi di trattativa iniziale……).
Lo scopo principale della ventilazione è il trattamento dell’aria, provvedendo la Vmc ad un ricambio completo in un dato periodo di tempo ed evitando la necessità di ventilare manualmente aprendo le finestre, a maggior ragione necessaria negli involucri molto isolati ed a tenuta, come le case prefabbricate.
Il recupero del calore consente di sottrarre dal calcolo energetico dell’edificio tale componente, prevista come dispersione termica in assenza di VMC. Per questo motivo questo impianto consente quasi sempre di incrementare in modo significativo la classe energetica, che per le case in legno corrisponde quasi sempre ad una classe A+.
Le percentuali di recupero di energia esposte dai produttori sono molto elevate (vicine al 100%), nella realtà è più realistico pensare ad un 70-80% che resta comunque un obiettivo significativo.
Personalmente consiglio sempre di prevedere la ventilazione meccanica, pur a fronte di un esborso economico che oscilla tra i 5 e i 10.000 €. L’aspetto che deve interessare maggiormente è l’elevato comfort offerto dalla qualità dell’aria trattata da questo impianto.
Dal punto di vista pratico si può ovviare alla VMC se le finestre vengono aperte spesso, per cui è molto importante valutare le proprie abitudini e il proprio stile di vita, che non devono essere imposti dalla propria abitazione, pur consigliandone un utilizzo intelligente.
Chi ama aprire le finestre può tranquillamente continuare a farlo e probabilmente potrà risparmiare qualche migliaia di euro.
Non rilevo infine significative differenze tra un edificio a pareti massicce o a telaio, ne particolari vantaggi in presenza di barriere, freni al vapore o semplici nastrature. In tutti i casi la tenuta all’aria delle case prefabbricate resta sempre molto elevata e non è possibile affidare alla parete (per quanto traspirante) tale compito.