MATERIALI PER LE CASE PREFABBRICATE
IL LEGNO E’ IL PRINCIPALE MATERIALE DA COSTRUZIONE DELLE CASE PREFABBRICATE.
VIENE UTILIZZATO PER LA REALIZZAZIONE DELLE STRUTTURE PORTANTI DI PARETI, SOLAI E TETTO, MA ANCHE PER IL TAMPONAMENTO DEI PANNELLI, COME ISOLANTE E PER LE FINITURE (SERRAMENTI, PAVIMENTI).
Vi sono delle regole generali, adottate dalla maggior parte delle aziende di case in legno, che solitamente offrono a listino diverse soluzioni.
Non esiste una combinazione “ideale”, adatta per tutti i climi.
Si può giungere ad un medesimo valore di trasmittanza con pareti di differente concezione e spessore.
Le pareti a telaio (baloon frame, le più diffuse) prevedono una struttura a montanti in legno (la cui distanza dipende dalla statica dell’edificio, ma solitamente ha un interasse di 80-90 cm).
I vuoti vengono riempiti dall’isolante che è quasi sempre una fibra o lana (di legno, minerale o di vetro).
Gli isolanti a maggior densità sono da preferire poiché, a parità di isolamento, garantiscono una migliore barriera all’ingresso dell’onda di calore nella stagione calda (il cosiddettto “sfasamento”).
Il tutto viene racchiuso da due pannelli in legno (multistrato, truciolare, osb….).
All’interno alcune ditte di case prefabbricate montano una barriera al vapore o un freno, altre ancora “si fidano” delle proprietà del materiale stesso e propongono la cosiddetta “parete traspirante” (ne parlerò molto presto).
I pannelli in cartongesso fissati alla parete costituiscono lo strato più interno, pronti per essere stuccati, intonacati e tinteggiati.
All’esterno viene sempre fissato un cappotto isolante, la cui funzione è di impedire lo scambio termico con l’interno già a partire dalla superficie dell’intonaco.
I materiali, come accennato possono essere a base naturale, come la fibra di legno (ad alta densità) o la lana minerale.
In entrambi i casi la resistenza meccanica di questi cappotti è però piuttosto bassa.
La fibra di legno prossima all’esterno e protetta dal solo strato di intonaco non appare certo la soluzione più idonea per garantire la tenuta dell’involucro.
Oltretutto eventuali infiltrazioni di acqua possono abbassare parecchio le capacità di isolamento del cappotto.
Il sughero è un eccellente materiale coibente, naturale e con una buona resistenza.
Solitamente un edificio con cappotto in sughero viene offerto a prezzi sensibilmente superiori, per ovvie ragioni legate al pregio di questo materiale ed alla lavorazione senz’altro più onerosa rispetto ai cappotti realizzati in polistirene espanso (EPS).
Questi ultimi sono la soluzione più diffusa tra i produttori di case prefabbricate, in quanto hanno costi sensibilmente più bassi, ottima robustezza e tenuta nel tempo con minime manutenzioni, alti valori di isolamento ed una discreta compatibilità ambientale (possono essere riciclati).
Il limite maggiore è soprattutto la non traspirabilità del polistirene (nonostante ciò viene installato anche su pareti senza barriera al vapore).
Mi pare anche la scelta di un isolante ad alta densità, oltre che per il migliore comportamento estivo, sia decisivo anche per il miglior isolamento acustico, cioè il rumore esterno è abattuto molto di più e la casa internamente è quindi meno disturbata.
come giudica il “pacchetto parete” wigo? da quanto ho capito è legno lamellare con all’interno cellulosa e come cappotto polistirolo o sughero e non c’è barriera vapore. Come pensa possa reagire nel clima umido della pianura padana?
possono essere considerate case in legno o sono ad esse paragonabili per prestazioni i prefabbricati realizzati con isotex (legno – cemento)?
L.