COSTRUZIONI IN LEGNO IN CLASSE A
Quali sono i reali vantaggi nel costruire in Classe A?
Posso davvero fidarmi di quanto riportato nel certificato energetico dei costruttori di case prefabbricate o sono solo i soliti “specchietti per le allodole” all’italiana per convincere il cliente a comperare?
Secondo il mio tecnico non sempre queste certificazioni sono attendibili, soprattutto se viene premiato eccessivamente il risparmio energetico.
La certificazione energetica dei fabbricati è una valutazione complessa dell’energia termica necessaria per il riscaldamento ed il raffrescamento, riassunta in un documento (l’attestato di certificazione energetica) che descrive sinteticamente la prestazione di un edificio, secondo quanto previsto dalla legislazione vigente (che può variare da regione a regione).
La classe energetica tiene conto della somma di molteplici fattori, quali la dispersione dell’involucro, l’orientamento dell’edificio, l’efficienza degli impianti per il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva, la produzione di acqua calda per usi sanitari, l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Tale classificazione è legata all’Indice Energetico, espresso in in kWh/m2, ovvero il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento (il consumo dell’edificio vero e proprio).
Se una casa in legno ha un fabbisogno di energia di 25 KWh/m2, vuol dire che necessita di circa 2,5 lt di gasolio all’anno per metro quadrato.
In realtà i parametri per la valutazione della prestazione energetica dell’edificio presi in considerazione sono parecchi, come:
· Fabbisogno specifico di Energia Primaria (EPH):
E’ l’indice che esprime il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento dell’edificio, rispetto ai fattori relativi all’impianto termico.
Più tale valore è basso, migliore è la prestazione energetica.
Gli elementi che influenzano questo parametro sono legati sia alle caratteristiche dell’edificio, che al rendimento termico degli impianti.
· Fabbisogno energetico specifico dell’involucro per la climatizzazione invernale (EH):
E’ il fattore che esprime il fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’ambiente.
Anche in questo caso, più è piccolo tale valore, minore è la quantità di energia richiesta per riscaldare il fabbricato.
Questo parametro dipende direttamente dalla trasmittanza di pareti, infissi, coperture e solette, esposizione, zona di costruzione dell’edificio, parti contro terra, adiacenza con altri edifici riscaldati, presenza di ventilazione meccanica controllata.
· Fabbisogno energetico specifico dell’involucro per la climatizzazione estiva (EC).
· Fabbisogno specifico di energia primaria per l’acqua calda sanitaria (EPW).
In pratica, la sommatoria dei due fattori precedenti.
Le case prefabbricate valutate secondo la normativa nazionale (D.Lgs 192/05) possono facilmente raggiungere una classe energetica A, anche nelle regioni più fredde del nord Italia.
Una progettazione corretta dell’edificio è però necessaria, così come la costruzione ad opera di una ditta di case in legno che fornisca elementi di involucro correttamente isolati a bassa trasmittanza (pareti, infissi, copertura).
L’attestato di certificazione energetica (ACE) deve essere redatto da un tecnico di fiducia e non vi è ragione per dubitare di quanto espresso in tale documento.
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