Architetto Paolo Crivellaro
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Paolo Crivellaro
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ISOLARE LE CASE IN LEGNO

ISOLARE LE CASE IN LEGNO

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UN TEMA CHE HO AFFRONTATO SPESSO E’ IL MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI ENERGETICHE DI FABBRICATI IN LEGNO ESISTENTI, SPESSO REALIZZATI IN ECONOMIA E NON PENSATI PER RISPARMIARE ENERGIA.

Seguo con grande interesse gli articoli pubblicati che trovo molto esaustivi.
Posseggo da cinque anni una casetta di 50 mq sistema blockhaus che ho sempre usato come casetta di campagna e nei week end.
Con l’avvicinarsi della pensione io e mia moglie desidereremmo andarci a stabilire definitivamente e lasciare la nostra abitazione ai figli.
E’ evidente che cosi come è la casetta non può essere abitata in maniera stabile anche se dispone di tetto coibentato e finestre con doppi vetri.

Dovendo provvedere alla coibentazione delle pareti che sono di spessore 7cm, avrei pensato a questa soluzione:
Coibentazione interna cm 5 lana di roccia e controparete in cartongesso da cm1 al cui interno far passare gli impianti, per la coibentazione esterna sempre lana di roccia o polistirolo di spessore 10 cm + rete e intonaco di finitura, anche per preservare il legno dal degrado dovuto a fenomeni atmosferici quali acqua sole etc.
Crede che la stratigrafia cosi come pensata possa essere sufficiente, anche calcolando che abito in provincia di Roma o che possa essere il caso di aumentare gli spessori dei materiali coibenti o aggiungere eventualmente materiali tipo freno vapore o prodotti similari?


Mi scuso con il lettore, ma non affronterò nello specifico il suo caso, in quanto non mi è possibile fornire una consulenza via mail, senza possedere elementi di giudizio approfonditi che includano lo stato di conservazione del fabbricato, l’orientamento, il rapporto di forma.
Servono piante, foto, una stratigrafia del tetto, le caratteristiche degli infissi e dei vetri, nonché una valutazione dell’attacco al suolo dell’edificio.
Meglio ancora, andrebbe effettuato un sopralluogo sul posto (magari scattando qualche immagine termografica) ed il tutto andrebbe dato “in pasto” ad un termotecnico che avrà il compito di calcolare quali migliorie apportare all’involucro, unitamente al progettista.

Non è questo comunque il mio lavoro, in quanto non fornisco consulenze, sopratutto ad una simile distanza operativa.
Meglio rivolgersi ad un tecnico locale, che non credo sia difficile da reperire nella capitale (va pagato, questo si….).
Come detto, molte considerazioni sono già state fatte, per cui rimando alla lettura di vecchi articoli relativi alla riqualificazione energetica ed alla ristrutturazione di edifici esistenti in legno, quasi sempre blockhaus senza isolamenti termici.

 

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2 Commenti

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    Nando Settembre 28, 2014

    possiedo una casetta in legno ad uso ripostiglio da 2 x2 mt . Mi stanno facendo il pavimento esterno e quindi tra massetto e mattonato la casetta rimarrebbe sotto il pavimento per circa 5/6 cm . Naturalmente era più facile spostare la casetta e pavimentare il tutto ma se la smonto
    sicuramente vado a rovinarla: Vi chiedo come posso impermealizzare i lati della casetta ed evitare che l ‘acqua vada a depositarsi sotto e sui lati della stessa ? grazie

  2. Avatar
    salvatore angelo firinu Dicembre 21, 2015

    Devo provvedere alla coibentazione di uno chalet di legno, spessore struttura 70mm, zona climatica temperata ( 250 mlm-fronte lago Omodeo-Tirso-Sardegna centrale). Chiedo quale soluzione migliore per renderla assolutamente idonea ad essere aabitata quale residenza normale. Quali prodotti consigliano per la coibentazione del tetto e quali per le perimetrali?.
    Ringrazio

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