TERREMOTI E CASE PREFABBRICATE
LE CASE PREFABBRICATE SONO ABITAZIONI ANTISISMICHE. IL LEGNO E’ UN MATERIALE ELASTICO CHE SI PRESTA A REALIZZARE STRUTTURE, NON SOLO ABITATIVE, RESISTENTI AD EVENTI DI MAGNITUDO ELEVATA.
Circa 21 anni fa ho acquistato la casa che fu dei miei parenti, costruita in due tranche alla fine della seconda guerra mondiale, senza fondamenta, su tre piani, in mattoni forati.
A seguito del terremoto del 1976 la casa è rimasta in piedi non subendo apparentemente danni e da allora non sono stati fatti lavori di adeguamento antisismico.
L’edificio è stato ristrutturato con cappotto e varie migliorie (infissi, impianti elettrico e idrotermosanitario).
Sono sinceramente preoccupato per un nuovo terremoto: così com’è e come sono distribuiti i pesi, temo fortemente che il fabbricato non regga a nuove scosse come ha resistito la prima volta.
C’è maggiore convenienza economica (oltre che l’importanza della sicurezza antisismica) nel medio termine a recuperare il fabbricato esistente o a costruirne uno nuovo in bioedilizia?
La riedificazione degli insediamenti distrutti dal terremoto in Abruzzo è avvenuta in buona parte rivolgendosi ad aziende costruttrici di case prefabbricate in legno.
Una scelta dettata dalla necessità di ricostruire in tempi ridotti ed a costi certi, ma soprattutto dall’esigenza di resistere a qualsiasi futuro evento sismico senza danni.
Le case prefabbricate rappresentano un’eccellente soluzione, poiché il legno, per sua natura, possiede elevate caratteristiche di elasticità e resistenza a trazione.
Le forze dinamiche sprigionate durante i terremoti, non presenti per il resto della vita dell’edificio, sollecitano le strutture con carichi (direttamente proporzionali all’intensità) e linee di spinta che non vengono calcolate dallo strutturista, ove il rischio sismico non sia presente.
A tal fine è importante che le pareti interne delle case prefabbricate possiedano funzione portante e che possano offrire un’adeguata resistenza.
In soldoni, una casa in legno troppo “vuota”, con poche pareti o particolarmente vetrata, può risultare poco resistente, necessitando di rinforzi, come pilastri o travi in acciaio.
Anche la platea di fondazione dovrà essere dimensionata correttamente poiché dovrà possedere una buona elasticità, per ammortizzare efficacemente l’energia sprigionata del terremoto.
Gli ancoraggi dell’edificio al solaio della platea saranno in numero maggiore rispetto ad un edificio analogo da realizzarsi in zona a basso rischio.
Il consolidamento di un edificio esistente in muratura realizzato in zona sismica è comunque possibile, ma devono essere eseguiti dei sondaggi nelle zone nevralgiche per valutare i necessari interventi e i costi derivanti.
La spesa per l’adeguamento antisismico dipende da caso a caso e non è da escludere che l’edificio possa essere ristrutturato con una spesa complessiva ancora conveniente rispetto alla riedificazione ex-novo, pur con caratteristiche energetiche assai distanti dalle case prefabbricate.
Tutte le case prefabbricate in legno sono dichiarate “antisismiche” ma ho trovato una ditta tedesca che dichiara i propri edifici antisismici fino al livello 2 che corrisponderebbe ad un terremoto di 8°grado e questo mi ha confuso.E’ un valore alto e perciò la ditta ha tutto l’interesse a dichiararlo?
Le altre allora?E’una ennesima cosa da chiedere alle ditte?Viene certificata?
L’antisismicità di un edificio in legno dipende da molti fattori (statica, progetto, disposizione delle pareti, vetrate, ancoraggi).