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EDIFICI IN LEGNO, GEOTERMIA E SOLARE TERMICO

EDIFICI IN LEGNO, GEOTERMIA E SOLARE TERMICO

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LA RAPIDA EVOLUZIONE TECNOLOGICA CHE HA INTERESSATO IL SETTORE DEGLI IMPIANTI TERMICI HA INTRODOTTO E MANDATO IN PENSIONE MOLTE SOLUZIONI COLLAUDATE NEL GIRO DI POCHI ANNI

Buongiorno Architetto Crivellaro, volevo chiederle se mi consiglia la geotermia con la pompa di calore. Devo costruire una casa prefabbricata e mi ha sempre interessato questo tipo di impianto.
Anni fa se ne parlava molto, mentre ultimamente mi sembra una tecnologia meno pubblicizzata.
E’ una mia impressione? C’è qualche motivo? Ritiene che ci sia qualche alternativa più valida?


Salve, lei installerebbe anche il solare termico oltre al fotovoltaico?
Attualmente io e mia moglie abitiamo in una casa a schiera di 20 anni non in legno ed abbiamo fatto installare anni fa il solare sul tetto per l’acqua calda. Ci troviamo bene e pensavamo di continuare ad averlo anche nella casa in legno che stiamo per realizzare. Il costruttore dice che non serve e che basta il fotovoltaico, ma un paio di pannelli vorremmo averli. Grazie.


Sino a pochissimi anni fa la dotazione impiantistica standard di un’abitazione era limitata ad una caldaia a gas (non a condensazione) collegata ai tradizionali radiatori. Per l’estate il raffrescamento era assicurato da una o più unità di condizionamento, in base alla dimensione dell’unità abitativa.
Questo scenario era assolutamente standard per i primi anni duemila; parlare di caldaie a condensazione e riscaldamento a pavimento rappresentava un’autentica innovazione, pur essendo queste tecnologie disponibili all’epoca, sebbene poco richieste.
La situazione è cambiata drasticamente una decina di anni fa e questa accoppiata si è cominciata a diffondere rapidamente, tanto per le nuove costruzioni, quanto nelle ristrutturazioni, anche grazie agli incentivi fiscali ed all’evoluzione normativa che ha finalmente cominciato a premiare gli impianti più sostenibili ed energeticamente efficienti. In questo periodo vi è stata una notevole richiesta di pannelli solari termici, mentre il fotovoltaico, sebbene sostenuto dagli incentivi fiscali, era penalizzato da prezzi alti e dall’impiego della corrente elettrica autoprodotta, limitata alle utenze domestiche (elettrodomestici, illuminazione).

Si trattava di un sistema integrato ancora basato sull’impiego del gas naturale, che ottimizzava l’efficienza energetica (grazie al migliore rendimento delle caldaie a condensazione ed al circuito a bassa temperatura del pavimento radiante), limitava la richiesta di gas per la produzione di acqua calda sanitaria ai mesi invernali (grazie alla possibilità di accumulare in un serbatoio l’acqua calda prodotta dai pannelli solari termici), ma non era in grado di raffrescare. Per questo motivo il tradizionale impianto di condizionamento era quasi sempre presente per raffescare gli ambienti durante l’estate.
Il passaggio successivo è storia recente. La repentina discesa dei prezzi dei pannelli solari fotovoltaici, l’obbligo di legge di produrre gran parte dell’energia nelle nuove costruzioni mediante “fonti rinnovabili”, ha di fatto reso obsolete le caldaie a gas, anche a condensazione.
Il nuovo standard, in particolare per gli involucri più isolati (come le case in legno a basso consumo energetico) prevede un “cuore” costituito da una pompa di calore ad alta efficienza, in grado di scaldare e raffrescare (mediante pavimento radiante – in questo caso si parla di pompa aria/acqua o convolgiando l’aria in un sistema canalizzato di tubazioni e bocchette) e produrre acqua calda sanitaria, opportunamente stoccata in un serbatoio di accumulo. La pompa di calore è un impianto elettrico, di conseguenza la potenza dell’impianto fotovoltaico viene generalmente spinta verso i 6 kWh, eliminando il gas anche il piano cottura viene sostituito con piastre ad induzione.

Quasi sempre a dotazione impiantistica è completata da una ventilazione meccanica controllata centralizzata a recupero di calore e (se previsto il raffrescamento a pavimento per l’estate) un sistema di deumidificazione.
Venendo alle domande dei lettori, la geotermia è un sistema intelligente ad altissimo rendimento termico, purtroppo penalizzato dai costi più elevati rispetto alle pompe di calore con unità esterna. Queste ultime stanno sempre più migliorando l’efficienza, rendendo sempre meno evidenti i vantaggi economici delle pompe geotermiche in bolletta. Questo aspetto è direttamente proporzionale all’isolamento dell’involucro.
Le case in legno prefabbricate richiedono poca energia per riscaldare e raffrescare gli ambienti, per cui i tempi di rientro nel maggiore investimento necessario per la geotermia si dilatano e quasi sempre conviene optare per un semplice sistema ad aria. Se questo vale per le unità singole o bifamiliari, la situazione cambia per gli edifici di grandi dimensioni o maggiormente disperdenti, in cui il fabbisogno energetico è superiore.
Per quanto riguarda il solare termico, se era evidente il vantaggio in abbinamento con la caldaia a gas, risulta poco interessante un suo impiego all’interno di un sistema elettrico al 100% formato da pompa di calore – solare fotovoltaico – VMC.

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