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GRANDINE E CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

GRANDINE E CASE PREFABBRICATE IN LEGNO

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IN QUESTI ANNI SONO SEMPRE PIU’ FREQUENTI EVENTI ATMOSFERICI DI PARTICOLARE INTENSITA’ COME LE VIOLENTE GRANDINATE ESTIVE CHE HANNO COLPITO IN QUESTI GIORNI MOLTE REGIONI ITALIANE

Salve. Pochi giorni fa la nostra casa in legno in costruzione è stata colpita da una violenta grandinata con chicchi molto grandi che ha causato ingenti danni, in particolare ammaccando le tapparelle e le lattonerie in alluminio. Probabilmente anche i pannelli solari hanno avuto qualche problema – da verificare, inoltre ci sono segni evidenti sul cappotto della casa, già intonacato.
Fortunatamente l’azienda realizza un chiavi in mano e la casa non era ancora consegnata, pertanto rispondono loro con l’assicurazione, ma siamo molto preoccupati, in quanto i danni sono davvero notevoli.
La grandine era grossa, ma non mi risulta che le case di una volta in mattoni si rovinassero così. Mi viene il dubbio che anni fa fossero più solide, magari meno isolate. Speriamo non significhi avere problemi nel tempo di durata. Cosa ne pensa Architetto? Grazie.


Ringrazio il lettore per l’ottimo spunto, dato che era parecchio tempo che non pubblicavo articoli nella sezione luoghi comuni e pregiudizi, anche se, ovviamente, non mi permetto di sminuire affatto i danni provocati dalla grandine in questione.
Pochi giorni fa sono stato testimone diretto di una grandinata molto intensa con caduta di chicchi di diametro elevato, riscontrando danni abbastanza seri in ben due cantieri in costruzione, in particolare con ammaccamento evidente di avvolgibili e veneziane in alluminio.
Eventi atmosferici di notevole violenza sono purtroppo sempre meno rari nel nostro paese a fronte degli evidenti cambiamenti del clima, soprattutto durante la stagione estiva.
Ma non è questo il punto. La questione posta dal lettore è la presunta minore solidità degli edifici in legno a basso consumo rispetto alle “solide” case di una volta in mattoni.
Chicchi di grandine di notevole dimensioni sono in grado di danneggiare la carrozzeria delle nostre automobili e, pertanto, le loro capacità distruttive non possono essere messe in discussione.

Sino a pochi anni fa le tapparelle delle abitazioni erano comunemente realizzate in pvc, materiale indiscutibilmente meno resistente dell’alluminio. Gli effetti di una violenta grandinata potevano risultare devastanti, dato che il pvc non si ammacca, ma si spacca letteralmente (è pur sempre un materiale plastico piuttosto rigido).
Il cappotto termico delle moderne abitazioni (non solo delle case in legno prefabbricate) viene generalmente realizzato impiegando materiali piuttosto morbidi e leggeri, che per le case in muratura equivalgono spesso a montare in facciata pannelli in EPS (polistirene isolante con ottime capacità coibenti, ma non particolarmente resistente). La protezione del cappotto viene sempre affidata ad un’armatura da applicare sul lato esterno, successivamente intonacata, che nelle condizioni normali presenta buoni valori di resistenza.
Va ribadito che il cappotto è oramai uno standard per l’edilizia civile, a prescindere dal sistema costruttivo impiegato (legno, muratura, cemento), dato che è il modo più semplice per isolare gli edifici da freddo (soprattutto) e caldo. In passato le facciate rappresentavano dei punti di elevata dispersione termica, in quanto prive di coibentazioni, con molti ponti termici, soprattutto qualora fosse impiegato cemento armato per la realizzazione di pilastri e setti. Sicuramente gli eventuali effetti visibili di una grandinata sarebbero risultati limitati, ma il prezzo da pagare erano uno scarso comfort bioclimatico e costi energetici elevati.
Non è comunque da escludere che, nel caso specifico del lettore, il cappotto non sia stato adeguatamente rinforzato (anche nel settore delle case prefabbricate non tutte le soluzioni costruttive offerte dalle aziende sono uguali). Personalmente ritengo una buona soluzione montare un cappotto a strati di densità variabile, maggiore verso l’esterno o abbinare una lana di roccia o una fibra di legno ad un pannello in sughero, da montare ovviamente sul lato esterno.
Mi sembra infine evidente che i pannelli solari fotovoltaici non siano prerogativa delle case prefabbricate in legno.

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