UNA CASA PREFABBRICATA A CATALOGO AL GREZZO IN FRIULI
I PROGETTI A CATALOGO PROPOSTI DA ALCUNI COSTRUTTORI DI CASE PREFABBRICATE IN LEGNO POSSONO RAPPRESENTARE UNA BUONA SOLUZIONE PER REALIZZARE LA PROPRIA ABITAZIONE RISPARMIANDO E TENENDO SOTTO CONTROLLO DAL PRINCIPIO I COSTI
Gentilissimo Architetto Crivellaro, è da un po’ che volevo scriverle. Innanzitutto la ringrazio per i preziosi consigli, in effetti la seguo da anni e ho imparato molto dalla lettura dei suoi articoli e del libro sulle case in legno che ho letto più volte.
Stiamo vendendo casa (a Pordenone) e non abbiamo particolarmente fretta avendola pagata parecchio (acquistata nel 2007 quasi ai massimi per le nostre zone). Adesso ce l’hanno valutata un 30% minimo in meno del prezzo di acquisto e sinora non ci sono stati molti interessati. Vedremo, intanto abbiamo cominciato a guardarci attorno e sembra che si siano parecchi terreni, a dire il vero piuttosto costosi, ma come detto non c’è fretta.
Lavorando sia io che mia moglie abbiamo una discreta disponibilità economica, con tutti i limiti di due stipendi normali e di un mutuo che stiamo pagando (trentennale ….sigh…).
Abbiamo capito che conviene scegliere una casa a catalogo al grezzo per risparmiare senza perdere in qualità ed abbiamo già sentito in merito un paio di costruttori, trovando soluzioni che ci piacciono ad un prezzo tutto sommato accettabile.
I dubbi sono pochi, ma non abbiamo ancora trovato delle soluzioni, per cui mi sono permesso di rivolgermi direttamente a lei ed alla sua esperienza.
Le case modello sono davvero valide e serve comunque un nostro tecnico per il progetto, dato che la pratica non la presenterà comunque l’azienda, immagino?
Preferiremmo il telaio dato che abbiamo visto un paio di cantieri in xlam e non ci sono piaciuti in quanto era bagnato dappertutto e il legno sembrava molto esposto. Mi sembra che anche lei consigli il telaio.
Vorremmo evitare il riscaldamento a pavimento e l’aria condizionata. E’ possibile o siamo costretti a fare almeno una predisposizione? Se la casa è molto isolata in teoria non serve il climatizzatore, giusto? E la VMC è obbligatoria per le case in legno? Lei la consiglia sempre? Grazie.
Anni fa, ho costruito alcune case a catalogo con un paio di aziende, modificando i progetti originali in minima parte e devo confermare che si tratta di una buona scelta. Prezzo ed aspetto dell’edificio sono dal principio sotto gli occhi del cliente, le soluzioni progettuali sono ottimizzate garantendo buone prestazioni energetiche, un utilizzo razionale degli spazi ed un controllo dei costi. Ovviamente vanno verificati i parametri edilizi ed urbanistici per essere certi che ne sia possibile la realizzazione sul lotto specifico (il che non è sempre scontato).
Serve comunque dare mandato ad un pacchetto di professionisti che si occupi degli aspetti tecnici, dalla presentazione alla direzione lavori, dal calcolo strutturale alla sicurezza. Queste figure possono essere esterne o fornite dal costruttore, ma dovrebbero sempre mantenere una propria indipendenza dalla ditta a tutela del committente.
Non ricordo di avere affermato che le strutture intelaiate siano superiori a quelle massicce. Si tratta di due diversi approcci al cantiere, con vantaggi e svantaggi di cui ho parlato spesso sul blog.
Chiaramente la realizzazione industriale delle pareti prefabbricate in stabilimento limita le lavorazioni in opera, garantendo tempi di assemblaggio veloci e minore dipendenza dalle condizioni climatiche stagionali e giornaliere. Se correttamente realizzate, le case in xlam rappresentano una soluzione costruttiva flessibile e performante, in grado di fornire agli occupanti livelli di comfort termoacustico del tutto analoghi a quelli di una costruzione in legno a telaio.
L’elevato isolamento termico dell’involucro di una casa in legno consenteirebbe di limitare il dimensionamento impiantistico delle macchine per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo. Tuttavia la normativa impone di coprire una buona percentuale del fabbisogno termico mediante fonti energetiche rinnovabili, di origine non fossile, come il sole o le biomasse. Il “cuore” dei pacchetti impiantistici più diffusi resta la pompa di calore nelle sue varianti aria/acqua, acqua/acqua o aria/aria. Ogni soluzione presenta vantaggi e svantaggi, ricordando che non si dovrebbe escludere del tutto la possibilità di raffrescare. Durante i periodi estivi di caldo estremo e perdurante non è quasi mai possibile garantire un comfort accettabile in modo passivo.
In un edificio ad elevata tenuta all’aria come una casa in legno, la VMC non è obbligatoria, ma vivamente consigliata. La presenza della ventilazione meccanica permette inoltre di dimensionare e progettare meglio l’impianto principale in pompa di calore, dato che la VMC agisce pesantemente sulla qualità dell’aria, rimescolandola e diffondendola omogenamente nei vari ambienti, mantenendo sotto controllo il tasso di umidità oltre che (se espressamente previsto dalla macchina) abbassare od innalzare parzialmente la temperatura dell’aria.