(ANCORA) CASE IN LEGNO E RISCALDAMENTO A PAVIMENTO
IL CONNUBIO POMPA DI CALORE – RISCALDAMENTO A PAVIMENTO (POSSIBILMENTE CON FOTOVOLTAICO E VMC) RAPPRESENTA IL PACCHETTO IMPIANTISTICO STANDARD PER LE MODERNE CASE PREFABBRICATE
Buon giorno sono un Architetto alle prese con la progettazione di una casa in legno.
Ho interpellato diverse ditte sul territorio, ma non mi è chiaro ancora il discorso betoncini a pavimento. Il riscaldamento verrà eseguito con serpentine a pavimento.
Non so ancora se lastruttura della soletta sarà intalaiata o in Xlam. Non ho ancora capito se è meglio optare per un betoncino tradizionale o uno a secco.
Salve Architetto, so che la domanda le è stata posta spesso, ma abbiamo ancora molti dubbi sugli impianti. Va bene la pompa di calore, ma la domanda è: ad aria o a pavimento?
Alcune aziende di case prefabbricate ci hanno sconsigliato il riscaldamento a pavimento, secondo loro avremmo troppo caldo, lei come la vede?
L’aria non fa rumore e polvere? Abbiamo le idee molto confuse, volevamo il riscaldamento a pavimento che sembrava la soluzione migliore, ma non ci stiamo capendo più nulla.
Il pavimento radiante rappresenta la soluzione impiantistica moderna più diffusa per riscaldare (un po’ meno raffrescare) le case in legno a basso consumo energetico. Il calore è prodotto quasi sempre da una pompa di calore provvista di unità esterna (aria/acqua), anche se non mancano le soluzioni a pompa geotermica (verticale, orizzontale, ad acqua di falda). Sempre più in disuso (soprattutto per motivi normativi) è la tradizionale caldaia a gas naturale ed ancora meno impiegate sono le caldaie a pellet o a legna.
Parte dell’energia elettrica necessaria per alimentare la pompa di calore verrà prodotta mediante pannelli fotovoltaici da installare sul tetto, che andranno orientati verso sud ed adeguatamente inclinati per ottimizzarne il rendimento.
Una delle principali obiezioni che vengono sollevate è il problema dell’inerzia termica del riscaldamento a pavimento, in quanto, oltre alle serpentine in cui scorre il liquido, viene “attivato” tutto il pacchetto solaio, che necessita di tempi abbastanza lunghi per andare a regime o spegnersi.
Nelle soluzioni a massetto tradizionale si potrebbero teoricamente riscontrare delle fasi di ipo/iper produzione di calore a causa di tale fattore; in realtà un involucro molto isolato come quelle delle case in legno attiva raramente l’impianto, quasi sempre per poche ore al giorno.
E’ fondamentale che l’impianto venga diviso in settori e provvisto di sonde e termostati separati per i vari ambienti, limitando il funzionamento ai locali strettamente necessari, evitando di centralizzare il riscaldamento, con il rischio di apporti di calore inutili ed un inevitabile scarso comfort ed eccesso di caldo o freddo.
Una soluzione tecnica interessante per ovviare all’inerzia del pavimento radiante è l’impiego dei sottofondi a secco con lastre in gessofibra prefresati per l’alloggiamento dei tubi radianti. Tali sistemi richiedono la posa flottante del pavimenti che (fatta eccezione per qualche raro scricchiolio) consente di accedere all’impianto in caso di necessità in modo semplice, senza rompere il pavimento.
Ritengo tale soluzione molto valida in abbinamento ad una casa prefabbricata in legno, ma ribadisco che non debba demonizzare il più tradizionale massetto in sabbia e cemento, che resta una soluzione tra le più valide anche per gli involucri isolati, a patto di separare i vari ambienti e dotarli di una termoregolazione autonoma.
Il raffrescamento a pavimento è possibile ed abbastanza confortevole a patto di installare un impianto di deumidificazione in grado di abbassare il tasso di umidità indoor estivo al fine di evitare fenomeni di condensazione sul pavimento.
Un accenno va comunque fatto per il riscaldamento ad aria che resta una valida alternativa per le case prefabbricate, in quanto permette di annullare il problema dell’inerzia termica e di fungere tanto da riscaldamento, quanto da raffrescamento. Non è però possibile eliminare del tutto la possibilità di polvere (dovuta ai naturali moti d’aria convettivi) e di rumore (un problema, sebbene minimo, da valutare bene nella zona notte, posizionando in modo corretto le bocchette di immissione).
Buonasera,
Stiamo affrontando la stessa problematica, per una casa in legno tipo xlam e cappotto con isolamento in sughero sp 14 cm, e vorremmo fare l impianto vmc combinato con raffrescamento e riscaldamento ad aria, per una abitazione su due piani di circa 180 m2. (Senza allaciamento a rete gas ma con solo utilizzo di pannelli fotovoltaici ).
Che consigli tecnici ci può dare per un efficiente impianto di riscaldamento e raffrescamento ad aria? Si tratta solo di posizionare le bocchette nel modo corretto?
A livello di comfort termico la temperatura si riesce a distribuire in modo uniforme ?
A livello di consumo energetico rispetto ad un impianto a pavimento l impianto ad aria come si comporta ?
Manutenzioni annuali tra impianto a pavimento rispetto a quello ad aria ?
La ringrazio per una sua gentile risposta.
Saluti.
http://caseprefabbricateinlegno.it/2018/01/impianto-ad-aria-per-una-casa-in-legno-no-gas.html