Architetto Paolo Crivellaro
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VMC CON RECUPERATORE ENTALPICO PER UNA VILLA IN LEGNO

VMC CON RECUPERATORE ENTALPICO PER UNA VILLA IN LEGNO

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QUALE IMPIANTISTICA RISULTA MAGGIORMENTE EFFICIENTE IN UNA CASA PREFABBRICATA IN LEGNO DA REALIZZARE NEI CLIMI MEDITERRANEI COME IL SUD ITALIA

Buongiorno Architetto, a fine mese sarò alla fiera klimahouse 2017 a Bolzano per prendere informazioni circa la costruzione futura della mia casa in legno.
Dopo aver letto il suo libro mi sorge un dubbio. Nel contesto mediterraneo come quello pugliese, dove risiedo, è preferibile un involucro efficiente per ritardare la calura estiva, ma anche per evitare dispersioni in inverno, che, per pochi giorni all’anno, diventa rigido.
Pertanto il mio dubbio è se conviene installare una VMC con pompa di calore aria/aria oppure utilizzare altri sistemi.
Inoltre nel caso della VMC conviene una con recuperatore entalpico oppure no? Quando conviene usare una VMC con recuperatore entalpico? Grazie


Rispondo evidentemente dopo la visita alla Fiera di Bolzano, sperando sia stata utile ed interessante per il lettore.
Gli impianti di ventilazione meccanica controllata risultano estremamente efficaci se installati in edifici termicamente isolati ed ad ermetica tenuta all’aria come le case prefabbricate in legno a basso consumo energetico. Pur trattandosi di una tecnologia collaudata, il mondo VMC resta poco conosciuto nel nostro paese, soprattutto in ambito residenziale.
Lo scopo principale di un impianto di ventilazione controllata è di assicurare un costante ricambio d’aria degli ambienti, senza dover affidare tale compito all’apertura manuale delle finestre, con conseguente inevitabile perdita di calore. La VMC consente di recuperare la maggior parte del calore contenuto nell’aria viziata espulsa all’esterno, cedendolo all’aria pulita che viene immessa all’interno dei locali di soggiorno.

Gli impianti di ventilazione meccanica installati nelle case prefabbricate non devono essere impiegati come fonte di riscaldamento principale, anche in caso di valori di isolamento termico d’involucro spinto, poichè non è questo lo scopo per cui sono ideati. Qualche costruttore di case in legno propone la VMC con questo intento nei propri capitolati, ma ritengo si tratti di una palese forzatura basata sull’ignoranza (nei casi migliori), quasi sempre con finalità meramente commerciali. Peraltro in questi casi è necessario un pre-riscaldamento dell’aria entrante, con valori di umidità ovviamente bassissimi, eccessivamente asciutta per garantire un benessere accettabile agli occupanti.
Il recuperatore entalpico in realtà offre una soluzione a questo problema, in quanto riesce a recuperare dall’aria espulsa l’umidità, oltre al calore, in quanto realizzato con materiali porosi. I vantaggi sono sicuramente evidenti in caso di climi freddi e secchi ed anche i rendimenti energetici sono notevoli.

A livello pratico le molecole di vapore presente nell’aria in uscita condensano, vengono assorbite da una membrana porosa presente nelle condotte della VMC e trasmesse sotto forma di umidità sul lato opposto e, conseguentemente, all’aria fresca in entrata.
Nelle macchine più sofisticate lo scambiatore modifica la propria velocità di rotazione in base alla stagione (maggiore in inverno) per mantenere il tasso di umidità e le condizioni di comfort termico più opportune.
Concludendo, un impianto di VMC con recuperatore entalpico è certamente consigliabile in una casa in legno, soprattutto in abbinamento alla “tradizionale” pompa di calore aria/acqua. Non deve però essere considerata un impianto autosufficiente, in quanto non è in grado da sola di riscaldare e raffrescare sufficientemente a causa delle basse potenze in gioco, soprattutto nei momenti di picco termico invernale ed esitvo.

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