COSTRUIRE UNA CASA IN LEGNO MHM
I SISTEMI COSTRUTTIVI IN LEGNO MIRATI AL RISPARMIO ENERGETIVO MAGGIORMENTE DIFFUSI NEL NOSTRO PASE RESTANO QUELLI CHE IMPIEGANO PARETI PREFABBRICATE A TELAIO O A PANNELLI X-LAM
Buon giorno, sono interessata a realizzare una casa col sistema MHM avendo constatato che l’azienda produce l’immobile ad un costo sensibilmente inferiore rispetto al sistema X-LAM. L’azienda produttrice importa infatti legno siberiano con abbassamento dei costi. Mi sono informata se ci si può avvalere del calcolo statico-sismico interno all’azienda stessa, risparmiando sulla parcella dell’ingegnere e allo stesso tempo, del progetto impiantistico senza dover l’architetto ricorrere al perito esterno. Questo abbatterebbe i costi?
Progetto e realizzo edifici in legno da molti anni, ma non ho avuto ancora esperienze dirette in MHM; spero di colmare presto questa mia “lacuna” professionale, in quanto reputo questo sistema costruttivo molto interessante ed adatto per i nostri climi temperati.
MHM (Massiv-Holz-Mauer) è appunto una parete massiccia, al pari dei pannelli X-Lam. Mentre quest’ultimo sistema impiega tavole di legno di abete incollate a strati incrociali, nel caso di un muro MHM non vengono utilizzate colle, ma chiodature in alluminio.
L’altra novità è l’assenza di “vuoti” (come nel caso del telaio), dato che siamo di fronte ad un vero e proprio muro pieno, con un notevole spessore (da 11 sino a 34 cm massicci – a cui va aggiunto un cappotto esterno, quasi sempre in fibra di legno per coerenza con la filofia bioedile “spinta”).
Complessivamente si tratta di un muro molto pesante e di elevato spessore (sino a 40 cm) con performance enegetiche estive davvero ragguardevoli, grazie all’elevata massa della parete, ma con valori di trasmittanza interessanti anche in regime invernale, sebbene meno elevati rispetto a telaio ed X-Lam.
L’elevata traspirabilità è mirata a garantire un elevato comfort termico agli occupanti, dovuto anche alla notevole capacità di accumulo di calore e di regolazione naturale del tasso di umidità. Per questo motivo non sono previsti freni al vapore sul lato interno.
Le case in legno MHM mantengono tutti i vantaggi costruttivi dei sistemi costruttivi più diffusi come i tempi ridotti per il montaggio in cantiere, l’isolamento termo-acustico, l’elevata resistenza statica ed antisismica, i costi certi, la costruzione naturale, la durata nel tempo, ecc.
La presenza all’esterno di un cappotto intonacato rende le case in MHM indistinguibili dagli edifici in muratura tradizionale, consentendo un amplissima varietà di impieghi, non solo in ambito residenziale.
La scarsa diffusione è dovuta principalmente alle poche aziende che commercializzano questa soluzione costruttiva nel nostro paese, oltre ai costi, generalmente superiori rispetto ad X-Lam e telaio. Resto pertanto sorpreso da quanto rilevato dal lettore, il quale afferma esattamente il contrario; suppongo che trattandosi di legno importato dalla Russia, il costruttore possa economizzare parecchio (occhio ai certificati, l’edificio va collaudato staticamente….).
Il costruttore fornisce la statica del legno al pari di qualsiasi altra ditta del settore, mentre il progetto degli impianti non è sempre incluso (in molti casi, nemmeno nel “chiavi in mano”). Ovviamente anche quest’ultimo avrebbe un costo, avvalendosi di un professionista esterno e, pertanto, si tratta pur sempre di un vantaggio.
Colgo l’occasione per permettermi pubblicamente una piccola lamentela, percependo (troppo) spesso la volontà di abbattere a qualsiasi costo le parcelle dei professionisti, ritenute spesso costi inutili o troppo elevati.
Limitandomi al mio campo di compegenza, ritengo che una corretta progettazione rappresenti un valore aggiunto per il committente. Un edificio ben concepito sulla carta dovrebbe ottimizzare spazi e costi, a tutto vantaggio di chi apre il portafogli, mentre errori e leggerezze si pagano, spesso ben oltre la parcella del progettista. Per non parlare della direzione dei lavori che richiede competenza e capacità di gestione del cantiere, risolutezza e capacità di dialogo nei confronti del costruttore. Sono doti che richiedono una certa esperienza e che non si trovano al mercato.
Conscio di uscire per una volta (me lo concedano i lettori più affezionati, una delle poche volte) dal mio ruolo di divulgatore, per quanto possibile “neutro”, ritengo che debba far parte del mio personale dovere di professionista il raggiungere l’obiettivo di “ripagare” della mia parcella il committente che ha avuto fiducia nel sottoscritto, facendolo risparmiare ed accompagnandolo nelle proprie scelte.