Architetto Paolo Crivellaro
Il Blog
Dell'Architetto
Paolo Crivellaro
ESPERTO IN BIOEDILIZIA
PERMESSI ED AUTORIZZAZIONI PER EDIFICI E CASETTE BLOCKHAUS

PERMESSI ED AUTORIZZAZIONI PER EDIFICI E CASETTE BLOCKHAUS

Immobilgreen.it: oltre 500 modelli di Case prefabbricate in Legno a Catalogo. Richiedi prezzo di costruzione delle case in bioedilizia

LA GUIDA ALLE CASE PREFABBRICATE TRATTA DIFFUSAMENTE DI COSTRUZIONI ECOLOGICHE IN LEGNO ISOLATE TERMO-ACUSTICAMENTE

Buongiorno ho appena preso in mano la società di mio padre che vende casette di legno prefabbricate; vorrei naturalmente fare pubblicità qui nel blog, ma prima vorrei capire una cosa: mio padre a chi chiede informazioni sui permessi e risponde a tutti di recarsi nel comune dove si vorrebbe realizzare la casetta; io pero’ dalla pagina facebook vorrei dare questa informazione nel modo giusto. Sono casette da giardino, garage, bungalow e casette più ampie costruite con il sistema blockhouse e per le quali è necessaria una piattaforma in cemento.
Le domande che mi vengono poste sono:
Il terreno deve essere edificabile o no? Sono beni mobili oppure no?

Io a queste domande non so rispondere e chiedo a Lei di delucidarmi.


Box e le casette da giardino non sono mai stati oggetto di trattazione della “Guida alle case prefabbricate”. Constato però che si tratta di un tema che appassiona molti lettori del blog, suppongo attratti dalla possibilità di costruire su terreni non propriamente edificabili o dai prezzi chiaramente molto più bassi rispetto ai sistemi costruttivi alternativi alla muratura tradizionale basati sull’impiego del legno strutturale abbinato ad isolamenti termici di elevato spessore. Per questo motivo rispondo pubblicamente alla lettrice-imprenditrice che mi scrive, sperando di darle una mano e di fare un minimo di chiarezza sull’argomento.
Come progettista di edifici in bioedilizia a basso consumo energetico, non sono interessato professionalmente alle soluzioni blockhaus (neppure abitative), in quanto il mio studio propone ai propri committenti esclusivamente sistemi costruttivi a pareti massicce in xlam o intelaiate, finite esternamente a cappotto intonacato. Questa scelta è finalizzata a realizzare edifici in bioedilizia salubri e confortevoli termo-acusticamente, in grado di minimizzare i consumi energetici (il più possibile basati su impiego di fonti rinnovabili), il tutto in tempi brevi ed a costi certi.

Le case prefabbricate in legno richiedono un terreno edificabile, un progetto concessionato, il rispetto di tutte le normative in vigore, devono durare nel tempo e vanno a sostituire in tutto e per tutto le costruzioni in laterocemento.
Le casette da giardino non sono pensate per usi abitativi, in quanto il loro impiego è quasi sempre limitato a magazzino, ricovero per attrezzi, spazi temporanei per il gioco o box per veicoli (certamente non per fare vivere persone al loro interno, 24 ore al giorno), mentre lo scenario cambia parecchio se si tratta di bungalow o strutture blockhaus concepite espressamente per abitare o lavorare pr molte ore al giorno. Queste tipologie costruttive sono molto diffuse nelle zone di montagna e trovano in questi ambiti una larghissima possibilità di applicazione, non solo in ambito residenziale. Le prestazioni energetiche raggiungibili da questi involucri possono risultare interessanti, ma restano comunque meno performanti rispetto alle soluzioni in x-lam o intelaiate, che prevedono sempre un’elevata coibentazione termica di tetto e pareti esterne abbinata alle strutture portanti.

In linea generale, anche nei casi più semplici e di limitate dimensioni (tra i 6 e i 20 mq, fissate dal singolo Comune), le autorizzazioni vanno richieste, anche in caso di evidente removibilità ed in assenza di fondazioni. Le costruzioni più piccole in attività edilizia libera richiedono pratiche più semplici (come SCIA o CIL), mentre per le strutture di grandi dimensioni serve un Permesso di Costruire, in entrambi i casi nel rispetto del Codice Civile per le distanze da confini e fabbricati, ad opera di un tecnico abilitato.
Non tutti i Comuni prevedono una normativa esplicita all’interno dei propri regolamenti edilizi, il che non esenta dal presentare una formale richiesta autorizzativa, dato che a livello generale si deve comunque fare riferimento al D.P.R. n.380 del 6/6/2001 (Testo unico dell’edilizia) relativamente all’attività edilizia libera.
Il mio consiglio è pertanto di non sottovalutare mai questo aspetto, in quanto l’abuso edilizio è passibile di sanzioni amministrative anche elevate e, nei casi più gravi (ampia cubatura, presenza di vincoli ambientali) rientra in ambito penale.

3 (60%) 3 voti

<<


chiudi