Architetto Paolo Crivellaro
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UMIDITA’, INSETTI E MANUTENZIONI PER GLI EDIFICI IN LEGNO

UMIDITA’, INSETTI E MANUTENZIONI PER GLI EDIFICI IN LEGNO

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IL TIMORE DI DOVER AFFRONTARE PROBLEMATICHE DOVUTE ALLA PRESENZA DI INSETTI XILOFAGI, MUFFE ED UMIDITA’ CON CONSEGUENTI CONTINUE E COSTOSE MANUTENZIONI E’ SEMPRE MENO DIFFUSO TRA I POTENZIALI INTERESSATI ALLE CASE IN LEGNO.

Buongiorno Architetto Crivellaro.
Leggendo il suo libro e gli articoli sull’argomento mi sono abbastanza rassicurata, in quanto sembra che il problema degli insetti sia abbastanza limitato alle ditte poco “serie”, mentre per le manutenzioni lei dice che sono limitate poichè il legno è ricoperto dal cartongessi e cappotti. Giusto? Mi scuso, ma non vorrei pentirmi una volta acquistata la casa, anche perchè abito in pianura e c’è tantissima umidità. Grazie.

Ho pensato ad una casa in legno, ma sono spaventato dall’eventuale necessità di manutenzione più onerosa rispetto ad una casa di laterizio, in particolare termiti e muffe, immagino che alcune soluzioni in legno sono preparate per questi eventi ed altre no.


Iniziamo con i temuti insetti. Tarli e termiti amano il legno e rappresentano ovviamente un pericolo concreto per le strutture. Il segreto per scongiurare in partenza il problema è rappresentato dalla corretta essicazione del legname da costruzione che non deve contenere troppa umidità, nè essere troppo “secco”.
La stagionatura del materiale va dunque curata, pur ricordando che le essenze solitamente impiegate per la realizzazione degli elementi portanti (quasi sempre abete rosso), contiene resine naturali ed è raramente interessato da fenomeni di colonizzazione da parte degli insetti xilofagi.

In ogni caso il legno deve sempre essere trattato con impregnanti, al fine di uccidere le uova e gli eventuali insetti presenti all’interno. Questa fase è fondamentale per assicurare una completa disinfestazione e scongiurare qualsiasi rischio, per tutta la vita dell’edificio.
L’umidità esterna non rappresenta un problema, in quanto non genera fenomeni di condensa sulle pareti. Al contrario il vapore acqueo prodotto durante la cottura dei cibi, gli utilizzi di acqua calda sanitaria per bagni e docce, ma anche emesso con la respirazione umana o animale, può condensare sulle superfici più fredde come pareti, finestre o le falde del tetto. L’elevato isolamento termico di queste componenti l’edificio limita fortemente le problematiche legate alla formazione di muffe, ma resta buona norma la periodica ventilazione degli ambienti, se non è stato installato un impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore.

Le manutenzioni infine non differiscono da quelle necessarie per il corretto mantenimento di un edificio in muratura di pari caratteristiche. Il legno infatti non viene esposto direttamente all’esterno, ma resta protetto in un sandwich che prevede una finitura esterna a cappotto isolante intonacato. Se si opta per infissi e oscuranti in pvc o alluminio, non sarà neppure necessaria una riverniciatura di questi elementi (come accade per le versioni in legno).
Le sporgenze della copertura di una casa prefabbricata (esclusi i tetti piani) probabilmente saranno lasciate “a vista”, ma non risulteranno interessate dall’azione diretta del sole e delle piogge, grazie alla posizione protetta.
Una buona soluzione potrebbe essere il rivestimento (a cappotto o a pannelli in pietra ricostruita) degli eventuali pilastri di tettoie, logge e porticati, così come la chiusura con una scossalina metallica o con il cappotto delle parti a vista dei balconi, se presenti.

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