PARETI IN MHM PER UNA CASA IN LEGNO IN PUGLIA
I PRINCIPALI SISTEMI COSTRUTTIVI PRESENTI SUL MERCATO DELLE COSTRUZIONI IN LEGNO SONO LE CASE PREFABBRICATE A PARETI INTELAIATE E LE STRUTTURE A PANNELLI MASSICCI IN X-LAM.
Buongiorno Architetto, nel suo libro a proposito di tipologie costruttive lei accenna alle pareti X-LAM e MHM.
Trovandomi in Puglia reputo queste tipologie più idonee al clima molto caldo qui presente rispetto alle strutture intelaiate.
Sono riuscito a contattare alcune aziende che realizzano in X-LAM ma nessun costruttore italiano che realizzi in MHM. Questa metologia costruttiva è diffusa anche da noi? E se sì potrebbe indicarmi alcune aziende che realizzano in MHM?
In effetti non sono presenti molti articoli sull’argomento MHM (Massiv-Holz-Mauer, traducibile in “Parete di Legno Massiccio”).
Professionalmente opero nel campo della progettazione e realizzazione di edifici in legno a basso consumo energetico da svariati anni, ma non ho mai avuto esperienze dirette con questo sistema costruttivo, che reputo certamente interessante, ma che presenta (come gli altri, del resto), qualche limitazione.
I prezzi finali risultano infatti abbastanza alti se rapportati alle più diffuse soluzioni in x-lam o al telaio, a partità di caratteristiche tecnico-progettuali. Tale surplus di prezzo dovrebbe essere giustificato da valori energetici più elevati, da un miglior comfort climatico e da una superiore qualità costruttiva, cosa non facilmente dimostrabile.
Le pareti in MHM vengono ricavate assemblando tavole di legno essiccate da 24 mm di spessore a strati incrociati e lunghezza variabile, unite tra loro con chiodi in alluminio.
Al pari dell’X-LAM gli elementi grezzi sono veri e propri pannelli massicci che possono raggiungere le dimensioni di 3×6 metri, con spessori sino a 34 cm (di muro pieno…). I pannelli vengono poi sagomati e tagliati nelle misure richieste, con l’inserimento dei fori per porte e finestre, le fresature e i passaggi per l’impiantistica.
Generalmente non sono previste contropareti sul lato interno, mentre l’esterno prevede ovviamente l’immancabile cappotto isolante rasato e tinteggiato.
Per chi volesse approfondire rimando alla lettura di questo articolo, da me scritto un po’ di tempo fa.
Le considerazioni che mi sento di fare risultano abbastanza semplici.
Quello che appare evidente è la penuria di aziende che offrono questa tecnologia sul mercato italiano, dato che la maggior parte delle ditte di case in legno offre le soluzioni più diffuse (telaio e x-lam, appunto). Questo non toglie il fatto che le pareti in MHM rappresentino una soluzione costruttiva valida e consigliabile, soprattutto in quelle zone climatiche caratterizate da alte temperature per molti mesi l’anno, che necessitano di alti tempi di sfasamento termico e di una notevole capacità smorzante dell’onda di calore dell’involucro.
Di contro, i valori di trasmittanza termica risultano generalmente superiori rispetto alle pareti intelaiate in quanto gran parte dello spessore è occupato da legno e non dagli isolamenti (i cappotti hanno quasi sempre spessore limitato), rendendo inferiore l’efficienza energetica invernale (comunque elevati se paragonati ai sistemi costruttivi tradizionali).
Come detto, i prezzi medi di queste soluzioni costruttive non sono sempre a buon mercato e risultano (quasi) sempre superiori alle alternative più diffuse.
L’assenza di colle rispetto al legno lamellare e all’x-lam (le tavole sono inchiodate tra loro) rende molto indicate le pareti in MHM per le costruzioni in bioedilizia “spinta”.