COSTRUIRE IN LEGNO SOPRA LE FONDAZIONI ESISTENTI
LE CASE PREFABBRICATE IN LEGNO SONO QUASI SEMPRE NUOVE COSTRUZIONI, MA NON MANCANO GLI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE CON SOSTITUZIONE EDILIZIA.
Buongiorno, sono alla ricerca di un immobile da adibire a piccolo laboratorio artigianale.
Sto valutando l’acquisto di un edificio di 100 m2 particolarmente fatiscente.
L’analisi dei costi di intervento sembrerebbe a favore della demolizione totale e la successiva ricostruzione integrale, ma prefabbricata in legno.
Non nascondo che la cosa mi attrae particolarmente essendo un mio sogno.
Nello specifico, l’idea sarebbe quella di utilizzare le fondamenta esistenti, scavare al centro di esse per ricavare un’intercapedine con igloo, e successivamente posare il getto adeguatamente armato.
Per tale operazione mi sono stati prospettati dei costi che da inesperto non mi aspettavo.
Secondo lei, a spanne, esiste il modo per utilizzare la platea esistente dopo la demolizione delle pareti e creare un’intercapedine sopraelevata da essa, magari anch’essa prefabbricata, su cui alloggiare la casa?
Ho appena ordinato il suo libro, mi sembra il minimo come riconoscimento al lavoro informativo che sta svolgendo.
In teoria è possibile riutilizzare le vecchie strutture di fondazione, adeguandole strutturalmente se necessario ed inserendo, ove tecnicamente possibile, un vespaio ad igloo (o, in alternativa, a ciottoli di varia granulometria).
I costi di un simile intervento generalmente sono più bassi rispetto ad una realizzazione ex-novo, in quanto una parte consistente della struttura è già presente.
Il lettore non mi ha comunicato il preventivo di spesa che gli è stato prospettato per cui non posso che ipotizzare un risparmio del 30-40% rispetto ad una nuova platea di pari caratteristiche, il che risulta certamente interessante, ma ovviamente non è comunque una cifra irrisoria.
Tale intervento va sempre valutato da un tecnico abilitato, in quanto il nuovo edificio è tenuto al rispetto delle vigenti normative in materia strutturale ed antisismica.
Un accurato studio di fattibilità deve prevedere necessariamente sondaggi ed un’attenta verifica della documentazione di calcolo originaria (se esistente e disponibile), in quanto la leggerezza delle case in legno costituisce ovviamente un vantaggio rispetto ai maggiori carichi gravanti sulle fondazioni in presenza di un edificio in laterocemento, ma non permette di sottovalutare tale aspetto per ovvie ragioni di sicurezza.
L’intervento alternativo prospettato dal lettore appare in linea di principio fattibile, ma non dovrebbe comportare risparmi sensibilmente elevati rispetto alla soluzione precedente, in quanto la struttura di fondazione deve rispondere tanto a requisiti strutturali, quanto ad esigenze di corretta gestione dell’isolamento dall’umidità di risalita dal terreno che, come ripetuto a più riprese, è uno dei temi maggiormente delicati nella progettazione e realizzazione degli edifici in legno.
In ogni caso difficilmente sarà possibile una semplice “ripulitura” della struttura di fondazione esistente, mentre ritengo quasi inevitabile un rafforzamento statico (soprattutto lungo il perimetro e nei punti di scarico dei muri portanti) oltre ad un’accurata impermeabilizzazione dei cordoli e delle travi esistenti, oltre alla posa di un telo impermeabilizzante sull’estradosso superiore del nuovo solaio.
Per allontanare l’acqua dall’edificio consiglio infine di posare un tubo di drenaggio forato lungo il perimetro esterno della platea da collegare ad un pozzo perdente adeguatamente dimensionato.