LA FUNZIONE DELLE PARETI INTERNE
LE PARETI PORTANTI IN LEGNO, MASSICCE O INTELAIATE CHE SIANO, SI COMPORTANO STATICAMENTE COME DEI MURI PIENI IN LATERIZIO, ASSOLVENDO UN’IMPORTANTE FUNZIONE DI CONTROVENTAMENTO ANTISISMICO DELL’EDIFICIO.
Ho un dubbio relativo alle pareti interne delle case prefabbricate.
Mi sembra di aver capito che alcune ditte utilizzano muri interni portanti.
Ho visto spessori di 13, 14 ed anche 16 centimetri.
La mia paura è che la casa non sia più modificabile in un secondo tempo.
Nella mia abitazione attuale abbiamo spostato alcune pareti negli anni, senza difficoltà.
Preferirei che le pareti fossero leggere, tipo tramezze.
E’ molto importante e può persino essere un motivo di scelta della ditta (se esiste qualche costruttore disponibile ad accontentarmi).
Le larghezze delle pareti interne strutturali delle case in legno vanno da 12-13 sino a 22-24 centimetri di spessore complessivo, in base al dimensionamento statico, agli standard costruttivi dell’azienda, all’eventuale presenza di colonne e tubazioni verticali (per bagni, canne fumarie, VMC), allo specifico isolamento termoacustico richiesto (per locali confinanti con ambienti non riscaldati, altre unità abitative e vani scale).
I muri interni delle case prefabbricate assolvono prevalentemente una funzione portante, poiché i carichi verticali (a partire dalla copertura) vengono ripartiti sulle pareti e scaricano il proprio peso sulle fondazioni sottostanti.
Le travi dei solai orizzontali (fatta eccezione per quelli in x-lam) vengono ordite in base al posizionamento delle pareti, cercando di evitare luci di dimensioni eccessive.
Va ribadito che i muri (interni ed esterni) delle case prefabbricate hanno il compito di irrigidire la struttura complessiva dell’edificio, resistendo efficacemente alle spinte laterali prodotte durante i terremoti.
Molti progetti non prevedono un numero sufficiente di pareti o sottodimensionano questi elementi per esigenze funzionali o architettoniche, imponendo l’introduzione di elementi statici aggiuntivi (come travi e pilastri in acciaio).
Nelle zone di costruzione maggiormente a rischio sismico si tratta di un aspetto da non sottovalutare, non sempre ben compreso, soprattutto dai committenti che vorrebbero molte vetrate e poche pareti (situazione tutt’altro che sporadica).
La statica dell’edificio deve essere concepita in modo corretto già in fase di progettazione preliminare, in rapporto ai carichi, alle caratteristiche del terreno ed alla zona sismica.
Molte aziende (soprattutto i grandi costruttori di case prefabbricate) preferiscono considerare portanti tutte le pareti interne, ma è comunque possibile realizzare in cartongesso qualche parete, svincolandola dalle funzioni strutturali.
Queste pareti leggere sono vere e proprie tramezze (ben isolate termoacusticamente) che possono essere spostate o eliminate nel tempo, qualora subentrassero nuove esigenze funzionali.
Un piccolo svantaggio è la minore capacità portante per appendere pensili, quadri pesanti, mensole (ma è comunque possibile introdurre dei rinforzi), ricordando che i muri in cartongesso non sono in grado di fornire alcuna resistenza ai terremoti e non possono scaricare i carichi statici sulle fondazioni.
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