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ISOLARE UN INTERRATO TRADIZIONALE

ISOLARE UN INTERRATO TRADIZIONALE

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L’ATTACCO AL SUOLO DI UNA CASA IN LEGNO E’ UN ASPETTO IMPORTANTE DELLA COSTRUZIONE, NON SOLO PER IL RISCHIO DI PERICOLOSE RISALITE DI UMIDITA’ ATTRAVERSO LE PARETI.

Buongiorno, dopo mesi (direi anni) siamo arrivati alla definizione delle casa.
Adesso dobbiamo definire il piano interrato.
Il terreno a nostra disposizione è già basso quindi i costi di scavo sarebero minimi.
Il piano interrato dovrebbe contenere un paio di posti auto e (sotto la casa) il locale tecnico, una lavanderia ed una taverna.
Per non avere dispersioni energetiche dovrei isolare l’involucro (in cemento) come se fosse all’esterno?
L’intercapedine pedonale potrebbe essere un vantaggio oppure no?
Vivendo in una zona abbastanza ghiaiosa non dovremmo avere problemi di umidità.

So che questa richiesta c’entra poco con le case di legno ma penso che lei abbia una maggiore esperienza sulle case di legno con interrato “tradizionale”.
Il mio architetto ha già seguito il progetto di una casa di legno con interrato prefabbricato (e si sono trovati molto male per tempistiche e qualità) e sta cercando soluzioni diverse senza considerare che le spese aumentano in maniera esponenziale per 50 metri di taverna e 2 box.
Tenga presente che lo spazio tra interno (80 metri per piano) ed esterno (500 metri di giardino + altri ipotetici 750 metri attualmente adibiti ad orto) non dovrebbe mancare.
Mi potrebbe indicare una soluzione pratica ed economica per l’interrato.
I garage esterni avrebbe 3 problemi: distanze coi i vicini (il lotto è triangolare), lo riempimento della “buca” attuale e la distanza tra garage e casa che nei periodi di pioggia (siamo nella Pianura Padana) rendono scomodo posteggiare all’esterno.


L’ancoraggio di una casa prefabbricata in legno a basso consumo energetico alla platea di fondazione o al solaio di un piano scantintato deve affrontare alcune basilari problematiche.
Come scritto in apertura all’articolo, vanno scongiurate le risalite di umidità dal terreno che potrebbero infiltrarsi per capillarità attraverso le pareti, bagnando gli isolamenti termici, con tutte le conseguenze del caso.
Acqua e legno non vanno certo d’accordo, imponendo scrupolosa attenzione tanto da parte dei tecnici quanto delle imprese esecutrici dei lavori, a fine di risolvere al meglio l’esecuzione dell’attacco al suolo del fabbricato, prevedendo un vespaio aerato sotto il getto in cancestruzzo, rialzando opportunamente la costruzione ed inguainando correttamente soletta e pareti.
Altri aspetti riguardano il dimensionamento corretto ed il fissaggio delle pareti con ancoraggi ad L “hold-down” in funzione dei carichi statici e dell’antisismica.
E’ inoltre fondamentale impedire ponti termici e dispersioni al di sotto della costruzione, che andrebbero ad abbattere l’elevato isolamento energetico della costruzione fuori terra.

Una platea aerata su granchi (o igloo) presenta il vantaggio di asportare l’umidità in eccesso sottostante la costruzione, ma può comportare un fattore di dispersione termica, in quanto la camera di ventilazione sarà maggiormente soggetta alle variazioni di temperatura esterna rispetto ad un getto a diretto contatto del terreno.
I punti termicamente critici sono il piano di posa orizzontale e le murature esterne.
L’estradosso della soletta andrà protetto con una guaina antiumidità sopra la quale andranno posati i pannelli isolanti termici, una volta montate le pareti in legno.
I prodotti impiegabili allo scopo sono molteplici, ma possono bastare delle semplici lastre di polistirene espanso (EPS, da 4-6 cm di spessore), che andranno a loro volta ricoperte da impianti, sottofondi e massetti.
L’isolamento termico del solaio è un’operazione abbastanza semplice, mentre sarà opportuno evitare la formazione di ponti termici sul bordo esterno, coibentando anche i cordoli verticali, soprattutto se la casa è rialzata da terra (come previsto da molti costruttori esteri), montando lastre in polistirene estruso (XPS, sempre da 4-6 cm di spessore), da interrare parzialmente nel caso di interrato o da fissare al piede della fondazione per una platea.

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