CASE DI LEGNO ULTRAPERFORMANTI
ALCUNE AZIENDE DI CASE PREFABBRICATE IN LEGNO OFFRONO SOLUZIONI COSTRUTTIVE CON VALORI TERMICI MOLTO SPINTI ADOTTANDO VARIAZIONI SUL TEMA “PARETE A TELAIO / PARETE MASSICCIA”.
Salve! Complimenti per il libro!
Domanda: Una nota azienda di case prefabbricate pubblicizza una metodologia costruttiva che consente di costruire case che producono più energia di quella consumata.
Non sembra però che gli accorgimenti siano roba da “top-secret”.
Costruire case così è dunque possibile per ogni costruttore serio?
I principali sistemi costruttivi in legno adottano le consolidate soluzioni a parete intelaiata o massiccia, quest’ultima molto diffusa in Italia nella variante xlam (un po’ meno utilizzata nei paesi del nord Europa).
Qualche azienda di case prefabbricate offre una o più opzioni tra cui varianti “ibride” che combinano entrambi i sistemi con l’interposizione di un pannello xlam affiancato ad un telaio, con l’immancabile cappotto esterno in fibra di legno o lana di roccia.
Non mancano pareti ipertraspiranti con sughero o lana di pecora, canapa o eraclit.
Va comunque compreso che per raggiungere elevati valori di isolamento termico (con un adeguato sfasamento in ore dell’onda di calore estiva) non servono brevetti o segreti industriali, ma è sufficiente un sandwich di materiali strutturali e coibenti di elevato spessore e massa.
Le pareti più performanti sono inevitabilmente spesse, poiché la coibentazione è direttamente proporzionale alla profondità dello strato isolante.
Realizzare un edificio che produce più energia di quella consumata è un obiettivo raggiungibile, a patto di comprendere che non basta costruire una superparete, ma andrà ottimizzato ogni aspetto dell’involucro (compresi infissi/vetri, tetto e attacco al suolo) e curata nei dettagli la progettazione del volume edilizio.
Un volume cubico sarà meno disperdente rispetto ad un edificio movimentato in pianta e/o in altezza.
La disposizione di ambienti e fori di facciata dovranno minimizzare le dispersioni invernali e perseguire il guadagno solare passivo, evitando il surriscaldamento estivo mediante una corretta schermatura delle vetrate.
L’impiantistica dovrà prevedere un ricambio del volume d’aria con un recupero quasi completo del calore, installando la “solita” ventilazione meccanica controllata.
Per autogenerare calore si dovrà sfruttare l’energia del sole per mezzo di pannelli solari termici per la produzione dell’acqua sanitaria e fotovoltaici per la produzione dell’energia elettrica (che a sua volta andrà ad alimentare una pompa di calore per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo).
Come afferma il lettore, costruire case passive è un obiettivo raggiungibile da qualsiasi costruttore di case in legno “serio”, ma (aggiungerei) sulla base di un progetto bioclimatico corretto che minimizzi le dispersioni termiche, mirato alla captazione dell’energia solare passiva per effetto serra, affiancato ad una dotazione impiantistica autonoma rispetto ai gestori delle reti energetiche (gas ed elettricità), in grado di offrire condizioni di considerevole comfort termico ai propri occupanti in ogni condizione climatica stagionale.
I costi da sostenere saliranno di conseguenza rispetto alle case prefabbricate standard, ma con la possibilità di recuperare negli anni la maggiore spesa grazie a bollette energetiche praticamente azzerate.
Grazie ingegnere per la risposta!
Quindi i “segreti” sono sempre gli stessi 🙂