IL COMFORT CLIMATICO DELLE COSTRUZIONI A BASSO CONSUMO
LA PERCEZIONE DI BENESSERE OFFERTA DA UNA CASA DI LEGNO E’ LA SOMMATORIA DI MOLTEPLICI FATTORI, MA VI E’ UN ASPETTO POCO CONOSCIUTO CHE CARATTERIZZA IN SENSO POSITIVO IL MICROCLIMA DI QUESTE COSTRUZIONI.
Ho avuto recentemente l’occasione di visitare una casa prefabbricata, ricavandone una sensazione davvero positiva.
Mi ha piuttosto impressionato la sensazione di “calore” in una giornata estremamente umida, anche se gli impianti erano spenti da giorni, a detta del proprietario.
Le case in legno sono costruzioni salubri, contraddistinte da un microclima naturale, da una buona traspirabilità e da corrette e naturali condizioni igrometriche.
Il legno è infatti un materiale “vivo”, in grado di garantire livelli di comfort maggiori rispetto ad altri materiali, esercitando un’influenza positiva sul benessere delle persone e sul loro sistema immunitario, come dimostrano analisi condotte sull’igiene delle abitazioni da cui emerge in che modo le costruzioni in legno riescano ad assorbire l’umidità degli ambienti in modo straordinario, rilasciandola quando l’aria nell’ambiente diventa troppo secca.
Nelle case prefabbricate in legno non vengono impiegate sostanze di sintesi in grado di sprigionare vapori tossici, garantendo un ambiente sano per gli occupanti, con un avvertibile benessere olfattivo.
Anche il benessere acustico risulta ragguardevole, in quanto il legno delle strutture e dei pannelli e gli isolamenti termici assorbono efficacemente i rumori provenienti dall’esterno e non trasmettono quelli interni tra i locali dell’edificio.
Le pareti realizzate per le case in legno costituiscono una vera barriera alle onde sonore.
Una parete di legno con intercapedini da 10-12 cm di spessore ha una capacità fonoassorbente che arriva fino a 58 dB.
Un aspetto assai interessante è legato all’alta temperatura delle pareti in legno, il cui effetto più visibile è l’assenza di condensa e di muffe all’interno degli ambienti.
Sappiamo che la sensazione di calore sul corpo umano è data dall’effetto combinato delle componenti attraverso cui si trasmette il calore (convezione, conduzione, irraggiamento).
Le pareti in legno, naturalmente isolate, restano calde durante i mesi invernali, anche a fronte di basse temperature esterne, con un minimo utilizzo dell’impiantistica per il riscaldamento, senza generazione di correnti e moti convettivi, principale causa di affezioni all’apparato respiratorio (come bronchiti, mal di gola, tosse).
Negli edifici poco isolati, gli impianti per il riscaldamento tentano di sopperire alla continua dispersione termica, ma non sono in grado di riscaldare i pavimenti, le pareti e le vetrate, limitandosi ad innalzare la temperatura dell’aria, con l’effetto di percepire un clima frigido, anche a fronte di misurazioni di temperatura dell’aria oltre i 20° C.
Questa sgradevole sensazione di freddo è dovuta all’apporto radiante delle superfici dell’involucro dell’edificio, che emettono per irraggiamento una temperatura estremamente bassa (è l’effetto del riscaldamento a pavimento, al contrario).
Nel caso di infissi e vetri non isolati si può arrivare a raggiungere una temperatura di pochi gradi sopra allo zero, con effetti rilevanti sul corpo umano.
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