Architetto Paolo Crivellaro
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Paolo Crivellaro
ESPERTO IN BIOEDILIZIA
ISOLARE A CAPPOTTO UN EDIFICIO IN LEGNO ESISTENTE

ISOLARE A CAPPOTTO UN EDIFICIO IN LEGNO ESISTENTE

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MOLTE SONO LE RICHIESTE CHE MI GIUNGONO DA LETTORI CHE VIVONO DA TANTI ANNI IN UN’ABITAZIONE IN LEGNO, A RIPROVA CHE QUESTE STRUTTURE SONO PIU’ DIFFUSE SI QUANTO SI PENSA SUL TERRITORIO ITALIANO.

Da circa 3 anni vivo in una casa in legno (due piani fuori terra in legno e taverna, un metro dal terreno in cemento) costruita da un’azienda di Trento nel 1995 circa.
Il precedente proprietario provvedeva da solo alla manutenzione della copertura esterna e dei terrazzi.
Attualmente la casa all’interno è perfetta (nessuna infiltrazione o altro), ma all’esterno la vernice si sta sfogliando, le radici (credo si chiamino così i travi al passaggio con il cemento del basamento) in alcuni punti hanno dei buchi (verosimilmente stanno marcendo) e alcune travi risultano particolarmente “secche”.
Ho contattato per alcuni consigli il costruttore, il cui ingegnere mi ha suggerito un cappotto per eliminare qualsiasi problema di manutenzione costante che dalle foto inviate loro ha riferito non essere stata fatta.
Mi aveva suggerito un nominativo di un artigiano edile che lavora anche in zona, ma a distanza di un anno dal primo contatto, con tre sopralluoghi e due preventivi in mano (per circa 20.000 €), ma con numerosi appuntamenti mancati, non ho ancora una data di inizio lavori.

Dopo questo lungo preambolo Le chiederei tre informazioni:
La prima è se a suo parere il materiale (polistirolo e grafite) che avrebbero utilizzato per il cappotto esterno poteva andare bene, la seconda se ha idea di come possa trovare qualche ditta in zona in grado di fare seriamente questo lavoro (in diversi sono venuti ma poi non si sono fatti più sentire) ovvero se con qualche accorgimento possa essere fatto anche da una normale impresa edile, l’ultima informazione riguarda come si possa intervenire correttamente sui 2 – 3 punti delle radici presumibilmente marciti (di dimensioni non eccessive, il più grande sarà di 5-6 cm di diametro e profondità circa 4 cm).


L’ultima risposta non può essere purtroppo fornita, ma richiede maggiori informazioni, in quanto una valutazione corretta sullo stato di una costruzione massiccia in legno esistente non può prescindere da un sopralluogo sul posto con sondaggi sulla struttura, se possibile.
Posso solo ipotizzare che si tratti di un intervento delicato che deve necessariamente coinvolgere un ingegnere esperto di edifici in legno (non necessariamente il tecnico della ditta costruttrice originaria), in quanto un eventuale deperimento delle strutture al piede deve essere sempre valutato con attenzione ai fini statici.

Per quanto riguarda il cappotto, i pannelli in polistirene espanso e grafite sono abbastanza utilizzati e presentano elevati valori di isolamento termico con una notevole resistenza meccanica, generalmente superiore al semplice EPS.
La posa può essere effettuata da una ditta specializzata in cappotti ed isolamento di facciate o da un’impresa edile attrezzata per queste opere e non dovrebbe essere un problema il reperimento di qualche nominativo, anche attraverso i soliti motori di ricerca, soprattutto in provincia di Trento, trattandosi di interventi sempre più diffusi sugli edifici esistenti ai fini della riqualificazione energetica.

 

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