INCENTIVI PER LE CASE DI LEGNO
COSTRUIRE UNA CASA DI LEGNO A BASSO CONSUMO ENERGETICO RAPPRESENTA UN GESTO DI RISPETTO CONCRETO VERSO L’AMBIENTE.
Mi piacerebbe affrontare l’argomento degli incentivi edilizi urbanistici ed economici che alcuni tra i comuni più evoluti prevedono per le costruzioni realizzate secondo i canoni della bioedilizia.
Secondo il mio parere è interessante poter usufruire in questo momento di crisi di questo tipo di agevolazioni, ma ho l’impressione che il meccanismo per ottenerli sia un po’ troppo complesso anche per me che sono un progettista.
Le case di legno prefabbricate consumano poca energia per la termoregolazione grazie all’isolamento massiccio dell’involucro.
La produzione delle case prefabbricate in legno non è energivora ed assorbe poche risorse rispetto alle costruzioni tradizionali che impiegano acciaio, cemento e laterizio.
I costi per costruire in bioedilizia ed abbassare le dispersioni termiche sono sempre superiori rispetto all’edilizia non isolata che utilizza materiali inquinanti e/o non riciclabili ed andrebbero riconosciuti.
La legislazione italiana incentiva la riqualificazione energetica degli edifici esistenti attraverso le detrazioni fiscali del 55% (prorogate per tutto il 2012), ma non si pone il problema delle nuove costruzioni, che vengono normate a livello nazionale mediante l’applicazione di alcune leggi:
D. Lgs. 192/2005
Si tratta della norma “madre”, in recepimento della Direttiva Comunitaria 2002/91/CE, che abroga definitivamente la vecchia Legge 10/1991, istituendo il primo strumento per le operazioni di qualificazione/certificazione energetica degli edifici.
D. Lgs. 311/2006
Integra e modifica il D. Lgs. 192/2005
D.P.R. 2 Aprile 2009 n° 59
Stabilisce i metodi di calcolo ed i requisiti energetici degli edifici
D.M. 26 Giugno 2009
Entrano in vigore le sospirate linee guida nazionali
Alcune regioni (come la Lombardia con Sacert) e province (come quella di Bolzano con CasaClima) hanno istituito le proprie normative per il calcolo energetico degli edifici, più restrittive rispetto a quelle nazionali.
Generalmente non sono previsti incentivi (tipo bonus fiscali o contributi a fondo perduto), perlomeno non dallo stato italiano, ma è da segnalare qualche bando regionale, non sempre pubblicizzato a dovere.
Alcuni comuni favoriscono il risparmio energetico, concedendo bonus volumetrici o sconti (anche sostanziosi) sugli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e/o il costo di costruzione.
Non sono previsti specifici incentivi rivolti alle case in legno, ma, più generalmente, per gli edifici che consumano poca energia per il riscaldamento.
Una menzione particolare va fatta per il principale strumento per il calcolo della sostenibilità degli edifici, il Protocollo ITACA, che certifica il livello di qualità ambientale delle costruzioni, misurata secondo numerosi parametri di valutazioni, tra cui (ma non solo) l’isolamento termico, adottato da numerose regioni italiane.