Architetto Paolo Crivellaro
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Paolo Crivellaro
ESPERTO IN BIOEDILIZIA
I COORDINATORI PER LA SICUREZZA DELLE CASE PREFABBRICATE

I COORDINATORI PER LA SICUREZZA DELLE CASE PREFABBRICATE

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PROSEGUENDO L’ANALISI DELLE FIGURE TECNICHE INDISPENSABILI PER LA PRESENTAZIONE E L’ESECUZIONE IN CANTIERE DELLE OPERE, NON SI DEVE DIMENTICARE L’ASPETTO DELLA SICUREZZA, PREVISTO DAL BUON SENSO OLTRE CHE DA UNA SPECIFICA LEGISLAZIONE IN MATERIA.

Caro Architetto, nel ringraziarla per la preziosa opera di divulgazione che sta facendo da tanti anni (ho riletto molte volte il suo libro sulle case prefabbricate, per me come una “Bibbia”), le chiederei di parlare dell’aspetto sicurezza.
Recentemente ho assistito ad un montaggio di una casa in legno e ho notato che gli operai, pur indossando scarpe antinfortunistica e regolare caschetto, passeggiavano allegramente sulle pareti in costruzione senza indossare alcun dispositivo anticaduta.


In Italia la legislazione in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro è particolarmente restrittiva rispetto ad altre realtà europee.
I cantieri edili, in particolare, costituiscono dei luoghi ad alto rischio di infortunio a causa della compresenza di fattori ambientali, macchinari, lavoratori e per le caratteristiche delle opere che prevedono scavi, lavori in quota, carichi sospesi, mezzi meccanici, macchine da taglio o per l’impasto del cemento….

L’insieme di norme, non solo relative all’edilizia, sono contenute nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, più conosciuto come Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che ha riunito, aggiornato, abrogato ed armonizzato l’intera legislazione in materia che si è succeduta negli anni in Italia.
Dal punto di vista delle cliente, si deve essere consapevoli che il rispetto della sicurezza non va visto come un inutile e costoso balzello imposto dalla burocrazia, ma come prassi necessaria per assicurare che l’esecuzione delle lavorazioni di cantiere avvenga nel rispetto della salute e della salvaguardia dei lavoratori che si occuperanno delle varie fasi della costruzione dell’edificio.
A tale fine, andranno incaricate due distinte figure tecnico-professionali:

Il CSP (coordinatore della sicurezza in fase di progettazione).
Il CSE (coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione).

Il primo, coincide spesso con il progettista dell’edificio e ha il compito di redigere il “Piano di Sicurezza e Coordinamento”, documento che riassume i rischi dello specifico cantiere per le varie fasi lavorative, adottando i necessari strumenti per la tutela dei lavoratori come i D.P.I (dispositivi di protezione individuali) e tutti gli accorgimenti necessari per ridurre al minimo e possibilmente annullare i rischi connessi al cantiere.
Il PSC contiene il cosiddetto “fascicolo tecnico”, che andrà aggiornato qualora subentrino in corso d’opera delle modifiche alle lavorazioni e che accompagna l’opera per tutta la sua vita.
Esso contiene infatti anche il “Piano di Manutenzione” che include i lavori sulla copertura che andranno effettuati in sicurezza utilizzando i sistemi anticaduta obbligatori per legge per le nuove costruzioni come ganci, ancoraggi e linea vita.

Il CSE è quasi sempre una figura distinta dal CSP e ha il compito di effettuare gli accertamenti sul cantiere, di compilare i verbali di sopralluogo, di richiedere alle imprese il rispetto degli accorgimenti contenuti nel piano, di segnalare al committente, alla direzione lavori e, nei casi più gravi, alle autorità competenti, il mancato rispetto delle norme di sicurezza.
Le case in legno vengono montate in poco tempo, soprattutto se prefabbricate e limitano le lavorazioni ad alto rischio infortunio per i lavoratori rispetto ai cantieri tradizionali, un notevole vantaggio per la sicurezza degli addetti e per il committente, che resta (almeno formalmente) il responsabile dei lavori.
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