RISTRUTTURARE LE CASE PREFABBRICATE
LE CASE PREFABBRICATE SONO EDIFICI A TUTTI GLI EFFETTI E RAPPRESENTANO DAVVERO UNA CONCRETA ALTERNATIVA COSTRUTTIVA AI SISTEMI EDILIZI TRADIZIONALI IN LATEROCEMENTO.
La durata delle case in legno è uno dei punti di forza di queste costruzioni corredate di lunghe garanzie (sino a 30 anni) sui difetti statico-costruttivi, che richiedono minime cure per il loro mantenimento.
La vita media di una casa prefabbricata è infatti prevista, al pari delle abitazioni in mattoni, in 100 anni circa.
In Italia gli edifici in legno sono molto recenti e non esiste una vera e propria casistica, mentre si può fare riferimento al gran numero di fabbricati realizzati negli ultimi 40 anni nei paesi del centro-nord Europa come Germania ed Austria, ma anche Polonia, ex-Cecoslovacchia ed ex-Jugoslavia.
Basti pensare che in Austria oltre il 30% delle case uni-bifamiliari è costruito in legno e, per la maggior parte dei casi, mediante la prefabbricazione.
Mediamente, lo stato delle costruzioni in legno risalenti agli anni ‘70-’80 è significativamente migliore a quello dei fabbricati tradizionali in muratura costruiti nel medesimo periodo presenti nel nostro paese, fornendo oltretutto prestazioni termo-acustiche non troppo distanti dalle moderne case in legno a basso consumo reperibili attualmente sul mercato.
Le tecnologie costruttive sono chiaramente progredite in questi anni, dovendo adeguare le soluzioni statiche alle nuove normative, impiegando impiantistiche evolute ed efficienti, utilizzando materiali sempre più performanti, traspiranti e naturali.
Le moderne case di legno sono costruite per durare nel tempo, ma l’esposizione costante all’azione degli agenti atmosferici richiederà necessariamente alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Per i primi si devono rispettare i tempi previsti dal libretto di cura e manutenzione fornito dal costruttore (una sorta di tagliando per le varie componenti dell’edificio) a garanzia della durata del fabbricato, prevenendone il degrado.
Gli interventi di manutenzione straordinaria sono costituiti da tutti quei lavori rientranti nella categoria delle opere minori come adeguamenti distributivo-funzionali o impiantistici.
Possono riguardare parti limitate o l’intero edificio, ma non devono modificarne l’aspetto e l’ingombro, come il rifacimento del tetto, la sostituzione di pluviali e grondaie, il ripristino delle facciate, la sostituzione di infissi e portoni, ecc.
Gli interventi sul fabbricato che rientrano nella definizione di ristrutturazione edilizia vera e propria riguardano sia gli esterni che gli interni e comprendono i lavori non rientranti nelle manutenzioni (ordinarie e straordinarie, che possono essere eseguire senza richiedere permessi comunali).
La ristrutturazione include opere di una certa entità sull’edificio e va autorizzata mediante concessione edilizia e pagamento degli oneri al comune.
Essa può comprendere anche l’ampliamento e la sopraelevazione del fabbricato, con modifiche alla sagoma ed al volume dell’edificio originario.
Gli interventi di ristrutturazione sulle case in legno, al pari degli edifici in muratura, può godere degli incentivi fiscali, recentemente innalzati dal 36% al 50% (con innalzamento da 48.000 € a 96.000€ del tetto di spesa finanziabile).
Resta confermato il bonus fiscale del 55% per la riqualificazione energetica.
Le case prefabbricate possono essere ristrutturate, al pari degli edifici in muratura, senza grosse difficoltà, rivolgendosi al costruttore originario o ad una ditta del settore del legno, mentre non è possibile affidare i lavori ad un’impresa di costruzioni tradizionale, che non sarebbe in grado di operare su di una struttura in legno.
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