LE PARETI INTERNE DELLE CASE IN LEGNO
LE PARETI INTERNE DELLE CASE PREFABBRICATE RIVESTONO UN’IMPORTANTE FUNZIONE STATICA, SCARICANDO I CARICHI VERICALI SULLE FONDAZIONI E CONTROVENTANDO L’EDIFICIO DALLE FORZE ORIZZONTALI GENERATE DAL VENTO O DAI TERREMOTI.
Guardando le varie offerte dei costruttori di case in legno, ho notato che la stragrande maggioranza dei fornitori offre le parete divisorie da 8 a 10 cm mentre un’azienda arriva addirittura a 18 cm.
Perché questa differenza? 8 o 10 cm sono sufficienti?
Con una parete così sottile non si rischia di avere un basso isolamento ai rumori?
Si può tranquillamente appendere televisori e mensole su una parete così stretta o bisogna anche progettare prima dove posizionare questi elementi?
E le vibrazioni? Se per caso dovessi sbattere una porta, la parete vibrerà?
Le pareti interne delle case in legno possono possedere una semplice funzione divisoria degli spazi, affidando i compiti strutturali a pilastri in legno ed ai muri esterni.
In tale caso, si tratta di un evidente sottodimensionamento che presenta numerosi svantaggi.
L’isolamento termico tra gli ambienti è chiaramente inferiore, poiché il ridotto spessore non consente di coibentare adeguatamente la parete.
L’isolamento acustico non risulterà altrettanto efficace, rispetto ad una parete da 13-14 cm o più, peggiorando le condizioni di comfort generale dell’abitazione ed anche le vibrazioni verranno trasmesse con maggiore intensità.
La portata massima per mensole e pensili è chiaramente inferiore rispetto ad un muro portante.
Staticamente non cambia moltissimo, in quanto i carichi verticali vengono adeguatamente scaricati dai pilastri su cui poggiano le travi principali, se le strutture sono adeguatamente dimensionate.
Una parete troppo sottile non è in grado di resistere sufficientemente alle forze orizzontali che vengono generate durante i terremoti.
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