(VARIE) DOMANDE SULLE CASE PREFABBRICATE
LE TEMATICHE SULLE CASE PREFABBRICATE SONO POTENZIALMENTE INESAURIBILI.
IL MATERIALE PUBBLICATO REPERIBILE SUL BLOG E’ DAVVERO VASTO E PUO’ ESSERE UTILE FORNIRE QUALCHE RISPOSTA SINTETICA A SPECIFICI QUESITI.
Volevo chiederle alcune informazioni che, pur andando a caccia selvaggia nel web, non ho ancora avuto:
La prima riguarda l’umidità che nella nostra zona si sviluppa tanto d’estate, quanto d’inverno: il legno, che mi risulta essere suscettibile a questo clima, non si rovina?
Come viene impedito che la forte presenza di umidità rovini la struttura in legno?
Legno ed acqua non vanno d’accordo.
La persistenza di condizioni d’alta umidità può senz’altro danneggiare l’abitazione.In particolare vanno temute le risalite d’acqua dal terreno per capillarità dovute allo scarso isolamento dell’attacco al suolo dei muri e l’assenza di guaine impermeabilizzanti.
Devono perciò essere eseguite tutte le disposizioni costruttive e le norme tecniche fornite dalla ditta di case prefabbricate per la realizzazione della platea di fondazione.
Questo è soprattutto il vero punto critico.
Le pareti finite a cappotto non risentono delle condizioni ambientali esterne e possono essere montate senza problemi anche in zone considerate umide.
Il mercato immobiliare dei terreni segue il principio della domanda e dell’offerta.
I pochi terreni residui vengono attualmente venduti a prezzi senz’altro non compatibili con la disponibilità economica del cliente medio delle case prefabbricate.
Come è possibile che geometri (non architetti, geometri!!) chiedano dal 10 al 12% del valore commerciale della casa finita, per progetto, inerenze e varie altre incombenze tecniche?
Solitamente è prassi usuale proporre al cliente uno sconto più o meno sostanzioso.
Tenga comunque presente che gran parte dei suoi soldi vanno al fisco e che al tecnico resta meno della metà di quanto indicato in fattura.
Ho letto che non conviene avere due differenti figure: il tecnico e l’azienda costruttrice.
E’ vero?
In Italia, anche per realizzare edifici ecosostenibili come le case prefabbricate serve un progettista e un direttore lavori (e molte altre figure previste da normativa).
Le ditte di case prefabbricate in legno (come qualsiasi impresa di costruzioni) si limitano a fornire la struttura (mentre in Europa le cose vanno diversamente).
La garanzia che viene tanto decantata dalle case costruttrici: su cosa viene data tale garanzia?
Inoltre molte delle piccole e giovani aziende che effettivamente fanno innovative proposte, come possono dare una garanzia trentennale, con capitali versati irrisori…mi spiego se fra 10 anni ho un problema a chi mi rivolgo se ora nascono in moltissimi, ma resistono in pochissimi?
In Italia qualsiasi costruttore deve dare una garanzia a copertura dei difetti strutturali pari a 10 anni (salvo cause esterne dimostrabili).
Inoltre l’ultimo ed annoverato dubbio riguarda invece la competenza dei “tecnici comunali”: ad esempio, nel comune dove abbiamo intenzione di costruire, il terreno si trova in mezzo a tante altre case, tutte realizzate negli anni ’70, ma soprattutto troviamo: una casa a due piani, una ad un piano rialzato, una piano terra, una a tre piani.
Ed ancora,tetti a due falde, tetti a quattro falde e, in risposta alla nostra volontà di voler costruire una casa ad unico piano, mi viene detto che è assolutamente impossibile e che va rispettato il piano edilizio che prevede: casa a due piani con uno stile rurale (qual’è?), tetto a due falde, lontananza dalla strada in linea con le altre case e non più dentro;insomma una serie di vincoli che ci impediscono di costruire come vogliamo!!
Questo tema è davvero interessante e sarà oggetto di uno specifico articolo.
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