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I PIANI DELLE CASE PREFABBRICATE

I PIANI DELLE CASE PREFABBRICATE

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QUANTO PUO’ ESSERE ALTA UNA CASA PREFABBRICATA?
EVENTUALI LIMITI IN ALTEZZA POSSONO LIMITARE I POSSIBILI CAMPI D’IMPIEGO DELLE CASE IN LEGNO?

I principali costruttori di case in legno limitano l’altezza degli interventi con struttura intelaiata a 2 piani fuori terra, più un eventuale mansarda, per un altezza alla banchina d’appoggio del tetto non superiore a 8-9 metri. E’ tuttavia possibile arrivare ad alzarci di un altro piano, dimensionando adeguatamente la statica dell’edificio.
Solitamente viene previsto un ascensore (meglio ancora se a struttura in cemento armato) che avrà un’efficace funzione di controventamento.
Con tre piani fuori terra è possibile discostarsi dalle classiche tipologie delle case in legno (villette mono-bifamiliari), per realizzare piccoli condomini e palazzine per uffici, di cui vi sono alcune interessanti realizzazioni anche nel nostro paese.
Scegliendo una struttura massiccia (X-Lam o MHM), le possibilità di alzarci sono ancora maggiori, con un eccellente resistenza alle sollecitazioni laterali (vento ed eventi sismici).


Il problema posto dalla maggiore altezza è principalmente l’irrigidimento trasversale dell’edificio rispetto alle forze che vengono generate durante i terremoti o in presenza di vento di entità eccezionale.
Con l’aumentare dell’altezza gli effetti del vento possono essere piuttosto sensibili a causa dell’effetto “mensola”.
In questo caso è necessario “controventare” adeguatamente la struttura inserendo elementi in grado di resistere alle spinte laterali, che in condizioni normali non sono presenti.
I pannelli in X-Lam sono facilmente calcolabili come un materiale omogeneo, al pari della muratura o del cemento armato e consentono allo strutturista una valutazione precisa rispetto alle capacità portanti dell’edificio.
La loro costruzione è assimilabile a quella delle travi in legno lamellare e prevede l’incollaggio di pannelli a strati incrociati.


Analogamente, una struttura a telaio a più piani, per essere calcolata correttamente, dovrebbe prevedere l’impiego di elementi portanti verticali ed orizzontali in lamellare, evitando il legno massiccio.
Quest’ultimo, pur essendo altrettanto valido staticamente, va quantificato diversamente, introducendo adeguati margini di calcolo, a causa della presenza nel materiale di nodi ed impurità che possono abbassarne le prestazioni statiche.
Ogni essenza legnosa ha caratteristiche strutturali ben precise (densità, tipo e disposizione delle fibre, percentuale di umidità) che impongono cautela nel dimensionamento delle strutture in elevazione.
Tutto questo ha poca importanza negli edifici bassi con struttura a telaio, il cui dimensionamento statico risulta più semplice e che vengono realizzati prevalentemente in legno massiccio.
La naturale elasticità del legno rende questi edifici (prefabbricati o non) naturalmente antisismici e resistenti alle sollecitazioni.
La rigidità è assicurata dalle pareti (interne ed esterne), dai solai e dal tetto che formeranno nel loro insieme una robusta “scatola” resistente ed indeformabile.

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2 Commenti

  1. Avatar
    attila Aprile 01, 2012

    l’immagine in foto, a che architettura si riferisce?

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