Architetto Paolo Crivellaro
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Paolo Crivellaro
ESPERTO IN BIOEDILIZIA
UNA CASA PREFABBRICATA IN LEGNO CONVIENE?

UNA CASA PREFABBRICATA IN LEGNO CONVIENE?

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GLI EDIFICI IN LEGNO A BASSO CONSUMO RAPPRESENTANO UNA SEMPLICE MODA O POSSONO ESSERE CONSIDERATI UN INVESTIMENTO ANCHE ECONOMICO NEL TEMPO?
IL VALORE DI UNA CASA PREFABBRICATA E’ REALE O C’E’ IL RISCHIO DI UNA VELOCE SVALUTAZIONE DELL’IMMOBILE NEGLI ANNI?


Vorrei costruirmi una villetta come ce ne sono tante dalle mie parti, ma ecologica, silenziosa e con un giardino da curare, però ho dei dubbi sul valore economico e quindi a cambiare il mattone con il legno.
Se tra 15 anni la voglio rivendere, che succederà?
Mi potranno dire che il legno non si è rivalutato nel tempo come il mattone?
Ho letto gran parte degli articoli del blog (sono troppi Architetto!!!!……), ma mi resta il dubbio dell’effettivo valore delle case in legno rispetto a quelle in muratura tradizionale.
Dalle mie parti sarei probabilmente il primo a costruire una casa prefabbricata e non vorrei fosse un azzardo, se dovessi un giorno rivendere l’immobile.


Ho scelto solo un paio di richieste su questo argomento, ma ricevo continuamente mail che mi esprimono dubbi e perplessità sul valore di mercato delle case in legno.
Anche su questo tema mi sono espresso spesso e, come sempre, è possibile recuperare i vecchi post utilizzando il semplice motore di ricerca interno al blog, posto in alto a destra.
La scarsa diffusione di case prefabbricate in legno, soprattutto nel centro-sud Italia, rende poco significativo il riferimento a casi di compravendita isolati, anche per la recente storia di queste costruzioni nel nostro paese.
Premesso che il tema sono le costruzioni a basso consumo energetico e non casette in legno economiche, annessi, box fai da te, ovvero edifici veri e propri ancorati a platea di fondazione e formalmente autorizzati, mi limito comunque a due semplici considerazioni, che dovrebbero bastare (ed avanzare).

Nelle nazioni del nord Europa in cui le case prefabbricate sono ampiamente diffuse e conosciute, come Germania ed Austria (ma anche Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia), non vi è alcuna differenza tra stabili in muratura ed edifici in legno ed il mercato immobiliare valorizza le soluzioni energeticamente efficienti, a prescindere dal sistema costruttivo adottato, in quanto dissipano meno calore e contengono i costi delle bollette.
In queste nazioni, le case in legno sono conosciute ed apprezzate, senza preoccupazione per la loro durata negli anni (timore peraltro dettato soprattutto dal pregiudizio e dalla malafede).
La crescente diffusione sul nostro territorio di queste costruzioni nei prossimi anni dovrebbe avvicinare alla massa la conoscenza degli edifici in legno, similmente ai paesi di origine.

Va inoltre ricordata l’importanza della classificazione energetica delle costruzioni al fine della valutazione economica, in quanto l’attestato di certificazione è un documento da allegare obbligatoriamente al contratto e da dichiarare ai potenziali acquirenti.
In Italia, a fronte di un patrimonio immobiliare esistente particolarmente dispersivo, anche di costruzione relativamente recente, gli edifici in legno a basso consumo si collocano ai vertici (classe B, A o A+) per la buona tenuta dell’involucro, a prescindere dai protocolli di calcolo adottati (nazionali, regionali, locali), acquisendo un consistente valore di mercato.

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