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IL RISCHIO ALLAGAMENTO PER LE CASE IN LEGNO

IL RISCHIO ALLAGAMENTO PER LE CASE IN LEGNO

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LE CASE IN LEGNO TEMONO L’ACQUA QUANTO QUELLE IN MURATURA.
LA PRESENZA DI ISOLANTI NELLA PARETE, ORAMAI UNA REGOLA ANCHE NEGLI EDIFICI TRADIZIONALI, RENDE ANALOGA L’ENTITA’ DEGLI EVENTUALI DANNI DOVUTI AD UN EPISODIO ALLUVIONALE.

Mi sto apprestando a costruire una casa nuova, e tra le varie opportunità sono attratto dalle case prefabbricate e mi sono chiesto se questa tipologia di casa può andare bene anche in zone ad alto tenore di umidità.
La zona in cui sta nascendo la nuova lottizzazione è in provincia di Vicenza.
La zona è più bassa del fiume che le passa a fianco, ma una serie di pompe mantiene la zona scarica dall’acqua.
Queste zone in precedenza erano paludose, ora questa lottizzazione ha creato un bacino di recupero acque per non andare ad intaccare i livelli di permeabilità del terreno.

Con l’inondazione di Vicenza dell’anno scorso la zona è andata sotto acqua, ora hanno rifatto gli argini e la situazione assicurano che non si ripeterà, ma nel pensiero comune rimane la paura che la cosa possa nuovamente accadere.

Con la lottizzazione stessa i terreni verranno alzati di circa 30 cm portando questo rischio al minimo e le case non dovranno avere piani interrati per non rischiare, ma la mia domanda è se è meglio una casa in muratura o una in legno che probabilmente teme di più l’umidità?
La casa in legno con il basamento in cemento assorbe umidità o rimane isolata?


Ho scritto vari articoli su questo argomento, ma la lettera del lettore mi permette di chiarire una volta per tutte il mio pensiero sul rischio alluvione, trattandosi di una delle condizioni peggiori possibili per qualsiasi genere di costruzione e non solo per le case in legno.
Gli edifici in legno vanno salvaguardate dalle risalite di umidità dal terreno che, anche in condizioni normali, sono possibili, soprattutto nei mesi caratterizzati da precipitazioni abbondanti.

In Germania ed Austria esistono severe normative che impongono ai costruttori di case di legno di sopraelevare il piano di appoggio dell’edificio (l’estradosso grezzo della soletta in cemento armato) di almeno 15 centimetri dal terreno.

Il cliente italiano non accetta volentieri tale soluzione, che comporta un inevitabile salto di quota tra gli esterni e il pavimento finito al piano terra.

Molte aziende di case prefabbricate appaiono tolleranti sull’argomento o non sollevano affatto il problema, ma inviterei a riflettere sul valore di tale disponibilità, non necessariamente un pregio.
Le soluzioni per aggirare tale barriera architettonica esistono e vanno studiate caso per caso, ma non devono mai comportare il contatto delle strutture in legno con il terreno.
Le abitazioni prefabbricate vanno sopraelevate, almeno un po’.
Chiaramente ogni accortezza progettuale appare vana di fronte all’evento eccezionale dell’alluvione.

In questi casi i danni possono risultare devastanti e non solo per le case in legno, trattandosi di acqua mista a fango ed altre sostanze.
Il laterizio è un materiale estremamente poroso e può mantenere l’umidità al suo interno per tempi estremamente lunghi, rendendo permanentemente insalubre un abitazione colpita da allagamento.
Se alle murature vengono abbinati (come è prassi in tempi di certificazione energetica degli edifici, anche tradizionali) pannelli isolanti in fibre e lane minerali, vegetali o animali, questi ultimi saranno certamente da buttare.
La scelta del terreno su cui edificare la costruzione (in legno o laterizio) dovrebbe essere ponderata, scartando senza indugi luoghi ad alto rischio esondazione.

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